Wout Van Aert resterà al Tour e sua moglie Sarah lo ha rassicurato, confermando che la data per il parto è prevista per la fine di luglio. Periodo perfetto questo, che non solo consentirà al belga di arrivare fino a Parigi, ma anche di poter partecipare al Mondiale di Glasgow in agosto. Arrivate le rassicurazioni da casa per Van Aert, ieri sono arrivate anche le scuse di Mattias Skjelmose per le dichiarazioni rilasciate alla televisione danese TV2. Il corridore della Lidl-Trek aveva detto in una intervista che Van Aert al termine della tappa di martedì sarebbe rientrato in Belgio per stare vicino alla moglie che doveva partorire. Tutto questo è stato smentito sia da Van Aert che dalla sua squadra, la Jumbo-Visma e Skjelmose prima della partenza per la tappa numero 11, si è scusato con il fiammingo.
«Ho sentito la voce sul ritiro di Van Aert alla riunione della squadra martedì – ha detto Skjelmose - La televisione danese mi ha chiesto delle tattiche della Jumbo-Visma e della UAE e io ho solo detto che la squadra avrebbe fatto di tutto per mandare Van Aert in fuga perché poi sarebbe rientrato a casa». Mattias Skjelmose si è scusato e non pensava che le sue dichiarazioni avrebbero causato così tanto clamore. «Capisco che Wout e la sua squadra si siano arrabbiati con me, ma io non avevo cattive intenzioni. Anche Wout mi ha contattato e mi sono scusato e poi gli ho detto che sarei andato da lui prima della gara. Spero che abbia accettato le mie scuse in modo da lasciarci alle spalle tutto questo».
Anche Van Aert prima della tappa è tornato su questa vicenda, spiegando che Skjelmose si era scusato, ma che nelle interviste sarebbe più prudente parlare solo delle proprie questioni personali, senza commettere l’errore di parlare di altri. «Si è davvero scusato in tutte le lingue – ha detto Van Aert con riferimento a Skjelmose - Passerò da lui per chiedergli da dove sia partita quella voce. Non è stato divertente per me finire la corsa in quel modo e poi rispondere a domande su quell’argomento. Anche la mia famiglia ha ricevuto messaggi da tutte le parti per avere informazioni in merito. Sarebbe più saggio parlare solo di se stessi. Sono ancora qui ed è quello che conta».
Qualche indagine è stata fatta e il nome Wout van Aert è arrivato sull'autobus della Lidl-Trek martedì durante il briefing quotidiano della squadra con il direttore sportivo Steven de Jongh. «Sei giorni fa avevo sentito dire che Wout sarebbe partito martedì sera. Non siamo gli unici ad aver sentito questa voce - ha detto Steven de Jongh -: martedì sapevamo che la fuga poteva andare via con un buon vantaggio e immaginavo che Wout volesse entrare in quella fuga nel suo ultimo giorno al Tour. Ho semplicemente pensato che valesse la pena riferirlo ai nostri corridori, così non avrebbero perso di vista la ruota di Wout».
Il giallo sulla partenza di Van Aert adesso è stato risolto e, dopo le scuse e i chiarimenti con Skjelmose, è tornata l’armonia nel gruppo.