Ultimo riposo del 106° Giro d'Italia, giorno di conferenze stampa per alcuni big alle soglie dell'ultima settimana.
Qui di seguito le parole di Geraint Thomas, leader della Ineos Grenadiers: secondo in classifica con 1'08'' da Bruno Armirail e 2 secondi di vantaggio su Primoz Roglic
OBIETTIVO. «Trovarmi qui, dopo 17 anni da professionista di cui 14 nel team Sky-Ineos, con 25 vittorie in carriera tra cui un Tour de France, all'ultima settimana del quinto Giro d'Italia in carriera a giocarmi la maglia rosa, potendo diventare peraltro il più anziano di sempre a conquistare questa corsa (record attualmente di Fiorenzo Magni, ndr) è pazzesco! Qui al Giro non ho mai vinto e giovedì compirò 37 anni correndo la tappa della Val di Zoldo, la motivazione e la concentrazione mia e della squadra sono massime ma non vuol dire che cercherò per forza di vincere lì per farmi un regalo. L'obiettivo vero è il successo finale».
COVID. «Siamo ben consapevoli del pericolo covid dietro l'angolo, stiamo facendo il massimo per porre attenzione a ogni dettaglio per tenerci lontani dal virus».
CONTRATTO. «Si sono aperti i discorsi sul rinnovo con la Ineos, ma ora chiaramente stiamo concentrati sul Giro: avrete notizie un paio di settimane dopo la corsa rosa».
CAVENDISH. «Vederlo ritirarsi è... particolare, mi ricorda che prima o poi dovrò farlo anche io. A lui mi legano tanti ricordi fin da juniores, è un onore aver corso con lui. Ora deve conquistare una tappa qua al Giro e completare il record al Tour».
MAGLIA CEDUTA. «Noi la maglia rosa avremmo anche voluto tenerla, ma sabato tra Sierre e Cassano Magnago si è formata una fuga molto forte, numerosa e che collaborava. Il tutto in una giornata nella quale c'era da valicare il Sempione con temperature freddissime: ha prevalso la necessità di risparmiare le forze».
FORZE DA GESTIRE. «Io sono il primo a volermi misurare e confrontare coi migliori avversari in gruppo, però è normale che in una gara del genere gli uomini classifica vogliano arrivare alle fasi conclusive nelle migliori condizioni. Per quanto riguarda noi, c'erano senz'altro occasioni sulla carta per poter attaccare, soprattutto sul Gran Sasso, e capiamo benissimo che il pubblico guardando la corsa in tv voglia lo spettacolo. Da fuori però sembra facile: a parte che a Campo Imperatore c'era forte vento contrario, noi non andiamo mica piano! Pedaliamo a 300-400 watt, è il livello generale del gruppo oggi a essere molto elevato. Inoltre, Chris Froome il Giro lo vinse con una grande azione nell'ultima settimana: non che io o altri faremo un'impresa tipo quella del colle delle Finestre, ma è per dire che i corridori che vogliono vincere la maglia rosa devono gestire minuziosamente le energie. L'anno scorso Richard Carapaz spese tantissimo in quella spettacolare tappa di Torino, poi però sull'ultimissima salita sulla Marmolada non ne aveva più e vinse Hindley. Quest'anno non potevamo permetterci un altro dispendio come quello nella seconda settimana, anche perché ora ci aspettano tre tapponi più la cronoscalata. In base a ciò, e in base alle sensazioni che avevo sulle mie gambe, ho deciso di venire qui per perdere meno secondi possibile e dare il meglio nella settimana finale: non voglio correre tanto per far divertire il pubblico e poi magari rimanere beffato. Finora sta andando pure meglio del previsto».
VANTAGGIO. «Soli due secondi di vantaggio su Primoz Roglic non possono lasciarmi tranquillo, sarà una settimana finale dove non potremo lasciarci il minimo spazio su tutte quelle salite. Situazione interessante e incerta, sia per me che per i miei avversari».
TAPPA DECISIVA. «C'è sempre la cronoscalata del Monte Lussari a dire l'ultima parola, ma penso che la giornata decisiva sarà quella di venerdì, con la successione Campolongo-Valparola-Giau-Tre Croci-Tre Cime di Lavaredo che arriverà dopo altre due tappe di montagna in tre giorni (Monte Bondone e Val di Zoldo). Lassù ci sono tre chilometri praticamente in verticale e si dovrà per forza fare la differenza: penso che sul Lussari arriveremo con distacchi di minuti, non di secondi».
AVVERSARI. «Roglic e Almeida sono i corridori sulla carta più forti al momento contro cui lottare per la maglia rosa. Ieri a Bergamo ci aspettavamo un attacco di Roglic per prendere secondi su Armirail, invece è arrivata l'accelerata di Almeida. Ma attenti pure a Damiano Caruso: non ha molta esplosività ma è sempre lì, è costante ed esperto: ha le carte in regola per lottare per il podio».
IL TEMPO. «La situazione climatica è stata davvero complicata, ci ha costretti a risparmiarci parecchio come dicevo, ma la soddisfazione di vincere eventualmente un grande giro è grande a prescindere. Non è accresciuta da questo aspetto».
TOP TEAM. «Ho una fiducia enorme verso la mia squadra. Nei giorni scorsi ho visto benissimo Swift, magari Sivakov ha avuto qualche alto e basso a causa della caduta d'inizio settimana ma rimane un grande, De Plus e Arensman sono in un momento di consistenza come mai prima. E naturalmente c'è il solito Puccio. La formazione giusta per provare ad affondare il colpo decisivo. Ovviamente Roglic e Almeida hanno a loro volta gregari di assoluto livello come Kuss e McNulty, ma noi abbiamo Laurens e Thymen in classifica e sono carte preziose che potremo giocarci».
RIPOSO. «Vero, si rischia di pagare qualcosa se ci si rimette a menare in salita dopo il giorno di riposo. Ci siamo allenati adeguatamente per tenerci attivi ed evitare rischi del genere».
GANNA. «Durante la sua positività al covid, Filippo è sempre stato presente con noi nella chat di squadra: ci ha mandato messaggi, video, ci ha fatto sentire la sua presenza soprattutto nelle giornate più dure».
KAMNA. «Lennard sta disputando un ottimo Giro, così come l'anno scorso: ha un gran bel futuro davanti».
MUSICA. «Nico Denz ama la tradizionale Schlager musik? Io sono per l'hip hop vecchia scuola come Tupac e Eminem».