Un ragazzo di 22 anni, che si palesa al mondo, che mostra il proprio talento, che scala per la prima volta nella storia del Giro (1967) quella casa di pietra, il Block House. Lui, Eddy Merckx vince per la prima volta alla corsa rosa, poi arrivarono copiose maglie rosa e gialle, maglie amarillo e di tutti i colori.
Un ragazzo di quasi sessanta, che tutto solo scala la casa di roccia, con calma, con fatica e con perseverante determinazione. È la prima volta che ci viene, dopo aver scalato decine di volte lo Stelvio. Cristiano De Rosa è uno che le biciclette le fa, ma le ama profondamente, a tal punto da non separarsene mai. Se c’è da liberare la mente e il bambino che in noi, lui su quel cavallo d’acciaio che a tratti ha le ali, trova la sua dimensione.
Tanta fatica, poi discesa, fino in fondo, a rotta di collo, perché la salita lo inorgoglisce, ma la discesa lo esalta ancora di più. Torna in albergo, ad attenderlo c’è Desirée, sua moglie. Lo guarda e sorride, nel rivedere quell’eterno ragazzino che molto lentamente nel suo cuore e per qualche minuto si è sentito in pace con Dio e anche un po’ Merckx.