Un anno fa oggi, Ennio Doris ha preso un’altra strada. Ha spiccato il volo, si è momentaneamente spostato, per osservare meglio, anche se lui ha sempre avuto la capacità di scrutare il mondo da ogni angolazione, con semplicità e facilità. Oggi Milano 3 Basiglio, dove Banca Mediolanum ha il proprio cuore pulsante, gli ha dedicato una via, lui che le vie le ha sempre trovate e percorse, battute e ripassate.
L’uomo che ha portato nel nostro mondo un nuovo modo di intendere la Banca, l’uomo che ha preferito le strade alla scrivania, oggi ha una via a suo nome, che ha preso il posto di via Francesco Sforza, sul percorso che porta alla sede del gruppo da lui fondato nel 1997, per volere della sindaca di Basiglio, Lidia Reale, che ha ricordato la figura dell’illustre concittadino, che tanto ha fatto per la comunità. «Negli ultimi anni, ho fortemente voluto che il nostro territorio potesse avere una sua identità, intitolando alcuni luoghi a persone che hanno fatto la storia di Basiglio. Penso, ad esempio, a palazzo Albertario nel centro storico. O alla sala intitolata a Brunello Maggiani. E presto anche il centro sportivo. Perché sono convinta che edifici e spazi abbiano un’anima identitaria, il cui valore è dato proprio da coloro che si sono impegnati in prima persona per renderla riconoscibile. Ennio Doris è stato sicuramente un protagonista della storia più recente di Basiglio. Per questo abbiamo deciso di individuare una via alla quale attribuire il suo nome».
Egoismo e altruismo. Egoismo e generosità: queste le parole chiave, che riassumono solo in parte il pensiero di questo fantastico mecenate del bene e filantropo del buonsenso, che soleva dire «il modo migliore per essere egoisti è essere altruisti». Un paradosso, un ossimoro, una contraddizione in termini che riassume con semplicità un uomo che ha lasciato tangibilmente il proprio segno del suo passaggio terreno. «Ancora oggi mi stupisco del bene che ha lasciato in tante persone, e resto a bocca aperta dei segni tangibili da parte di chi mi viene a raccontare quello che mio papà ha fatto per loro», ha raccontato Massimo Doris, amministratore delegato di Banca Mediolanum. «Papà avrebbe detto: perché quelle facce scure, perché siete tutti così contriti, oggi è un bel giorno di festa. Sorridete!», ha aggiunto Sara, presidente della Fondazione Mediolanum. «Sono stata fortunata a vivere accanto ad un grande uomo che ha regalato amore, ma sento anche il vostro per lui», ha chiosato la signora Lina, che ha accompagnato per una vita un uomo che ha saputo percorrere nella sua vita tante strade, trovandone di nuove.