Il Tour de Langkawi è stato una corsa emozionante, ogni tappa ha infiammato il pubblico di casa regalando gioia e molte sorprese. Se ogni giorno la Malesia era pronta ad accogliere nuove sfide con tanti colpi di scena, lo stesso non si è potuto dire della classifica generale che è praticamente stata decisa già alla terza tappa con l’arrivo a Genting Highlands. Sulle rampe della salita che porta verso la famosissima zona di villeggiatura, Ivan Ramiro Sosa ha sbaragliato la concorrenza vincendo la tappa e prendendosi la maglia gialla di leader che non ha più lasciato. Sicuramente la cancellazione della penultima frazione con arrivo a Gunung Raya ha semplificato la situazione eliminando di fatto una salite, ma le due tappe a Kuaha si sono dimostrate ugualmente insidiose in grado di stravolgere la classifica.
Sosa è stato in grado di muovere al meglio la sua squadra in ogni tappa in modo da tenere chiusa la corsa e di controllare ogni tentativo di attacco. Una vittoria che va ad arricchire il suo già ampio palmares di successi. «Sono felicissimo perché questa vittoria dimostra che anche a fine stagione riesco a tenere una buona forma - dice Ivan Sosa a tuttobiciweb - un po’ mi è dispiaciuto non correre la settima tappa con la salita finale, ma le ultime due si sono trasformate in due frazioni molto dure e complicate che mi hanno messo alla prova in tutti i modi. Per tutta l’ultima tappa la Ef Education ha cercato di mettermi in difficoltà e lo stesso Hugh Carthy si è mosso in prima persona per cercare di recuperare i 23” che ci dividevano, Fortunatamente però ero sulla sua ruota, in quel momento tutti stavamo andando fortissimo e la mia squadra ha fatto un lavoro egregio per controllare ancora una volta la corsa».
E’ passato del tempo da quando Sosa è venuto in Malesia l’ultima volta, in questa manciata di anni di cose ne sono cambiate tante soprattutto nella sua carriera di atleta. Dalla squadra di Gianni Savio l’ormai ventiquattrenne colombiano ha letteralmente spiccato il volo tra il team Ineos e il Team Movistar. «Mi fa strano guardarmi indietro perché molte cose sono cambiate. Ritornare al Langkawi è stato un modo per ricordare quello che sono stato, sono rientrato in un sogno bellissimo. La Malesia è molto simile alla Colombia, il ciclismo è visto come un sogno che in pochi hanno la possibilità di toccare con mano. Quando arriva una corsa tutto si trasforma in una festa, la gente accorre per vedere la magia e provare a fare parte, almeno per un giorno di quel mondo» ci dice Sosa con un po’ di emozione riportandoci alla mentre proprio le parole che qualche giorno fa ci aveva detto Esteban Chaves.
La vittoria al Tour de Langkawi è per Sosa il modo perfetto per chiudere una stagione davvero lunghissima che non gli ha lasciato nemmeno un attimo di respiro. Dalla Spagna alla Malesia passando per il Giro d’Italia, il giovane colombiano ha confermato ancora una volta di essere al vertice del ciclismo mondiale. Ora è diventato un autentico punto di riferimento per i tifosi malesi che in questi otto giorni hanno imparato a conoscerlo e si sono anche affezionati. «Il pubblico qui in Malesia è stato bellissimo, sin dal primo giorno è corso ad applaudirci e a tifare per noi - ci ha detto infine Sosa - vincere il Tour de Langkawi è qualcosa di speciale perché si diventa un esempio per questi appassionati. Non so ancora quali saranno i programmi della squadra per il prossimo anno, ma spero in futuro di poter ritornare in Malesia e provare a vivere una nuova avventura».