Sono state tante le emozioni per la 101a edizione della tre Valli Varesine che è stata illuminata da un podio tutto stellare. La corsa si è decisa con una volata finale che ha letteralmente infiammato il centro di Varese: a sorridere è stato Tadej Pogacar, forse l’uomo più atteso già da questa mattina al via di Busto Arsizio. Lo sloveno della Uae Team Emirates aveva un conto in sospeso la corsa varesina del Trittico Lombardo: l’anno scorso aveva terminato terzo dietro ad Alessandro De Marchi e al compagno di squadra Davide Formolo, la vittoria scappata gli era per un soffio ma oggi finalmente la grande rivincita. Per tutta la giornata la sua squadra ha tenuto chiusa la corsa imprimendo un ritmo quasi forsennato per poi puntare tutto in volata dove sono stati battuti, nell’ordine, Sergio Higuita e Alejandro Valverde.
«Sono davvero felice di questa gara, dopo il terzo posto dell’anno scorso volevo assolutamente tornare per provare a vincere. È un successo importante perché significa che sono sulla strada giusta per il Lombardia di sabato prossimo - ha spiegato Tadej Pogacar a tuttobiciweb -: oggi la squadra non si è proprio risparmiata, tutti i miei compagni hanno fatto un lavoro incredibile. Nella prima parte è toccato a George Bennett, poi nel finale Ulissi con quegli attacchi ha messo in crisi molti atleti e ha di fatto decimato il gruppo. Insieme alla Movistar abbiamo cercato di tenere chiusa la corsa, abbiamo rischiato perché comunque lo sforzo è stato incredibile, ma senza questo duro lavoro non saremmo mai riusciti ad arrivare in volata. Per lo sprint finale sapevo che erano rimasti in gruppo molti atleti pericolosi, quando mancavano 300 metri Alejandro Valverde è stato il primo a parte e di istinto gli sono andato dietro. Poi a quel punto non ho fatto altro che dare me stesso fino alla fine, ho vinto e sono felicissimo».
La bella vittoria di Tadej Pogacar alla Tre Valli è un segnale importantissimo in vista del Giro Lombardia che sabato abbraccerà le città di Bergamo e di Como. Lo sloveno ci arriva da campione uscente e dopo il successo odierno è sicuramente il primo tra i favoriti. «Devo ammettere che non sono nella mia forma migliore, ma la vittoria di oggi mi dà tanto morale e tante speranze in vista di sabato: qui a Varese c’è stato modo di confrontarsi con grandi campioni e la gamba ha girato davvero bene. Rispetto all’anno scorso il percorso del Lombardia è diverso, ma comunque molto impegnativo, soprattutto nel finale in cui ci sono salite una dietro l’altra, sicuramente le faremo a tutta, c’è da vedere come le affronterà il gruppo. Si dice che forse sia attesa pioggia, il meteo è una bella incognita perché potrebbe rendere la corsa ancora più dura; io sinceramente sono pronto per qualsiasi situazione atmosferica, certo, preferisco il sole, ma mi so adattare bene anche sotto l’acqua, dopo tutto piove per tutti, non solo per me» dice Pogacar spiegando come il Lombardia sia una corsa bellissima ma al contempo molto dura, una gara magica che spera di poter riabbracciare di nuovo.
Anche quest’anno Pogacar è stato protagonista di una stagione incredibile, ha corso a tutta vincendo dai primi mesi dell’anno fino alla fine non mancato di regalare gioie ai suoi tifosi. «Anno dopo anno le stagioni diventano sempre più difficili perché corriamo veramente molti mesi e anche in posti lontani. Le corse prima in Canada e poi in Australia mi hanno messo molto alla prova ed ho accumulato un certo livello di stress. Ad oggi non posso dire di essere nella mia forma migliore, ma passo dopo passo sto cercando di raggiungerla in vista del Lombardia. Il livello si è alzato ancora, ci sono molti ragazzi forti che si danno battaglia in gruppo, c’è Vingegaard che è esploso e Remco Evenepoel che ha vinto un incredibile mondiale, senza dimenticare i vari Van Aert e Van Der Poel, è impossibile individuare un unico campione» spiega Tadej Pogacar rivelando che nonostante le stagioni sempre più complicate, un giorno gli piacerebbe poter includere il Giro nei suoi programmi anche se con il Tour, dopo il secondo posto di quest’anno, ha ancora un conto in sospeso.
«Per l’anno prossimo i programmi non sono ancora stati definiti ma al 90% sarò alla Grande Boucle, dopo il secondo posto dietro Vingegaard sento di avere un conto in sospeso che vorrei assolutamente saldare. L’Italia è sempre nel mio cuore e un giorno mi piacerebbe correre il Giro, se si vuole essere presenti al Tour al massimo della forma diventa difficile includere la corsa rosa nei piani, ma chissà in futuro proverò a combattere per la maglia rosa così come per la roja, non si può mai dire.»
Intanto il fuoriclasse sloveno si gode la bellissima vittoria nel centro a Varese, per lui qualche giorno di riposo prima della classica delle foglie morte, il suo ultimo grande appuntamento stagionale.