Simone Gualdi è già in Australia e venerdì 23 settembre correrà la prova iridata su strada della categoria Juniores. In queste ultime settimana ha dato una svolta alla sua stagione e nel recente Giro della Lunigiana (quarto e primo italiano nella generale, ndr) si è guadagnato la fiducia della Nazionale Italiana e del commissario tecnico Dino Salvoldi.
"E' vero, questo è un periodo davvero ricco dì soddisfazioni e di buoni risultati-racconta Gualdi bergamasco della Scuola Ciclismo Cene-. Mi aspettavo dei buoni risultati perché sapevo di essermi preparato bene per questo finale di stagione, ma sinceramente non pensavo di poter andare così forte e oltretutto di essere convocato per i campionati del mondo".
Ti esalti in salita, un terreno favorevole.
"E' quello in cui mi sento più a mio agio, quello in cui posso fare la differenza e guadagnare terreno sui miei avversari. Se la salita è lunga è ancora meglio, ma pure sugli strappi riesco a dare sfogo alle mie qualità. Però mi difendo bene anche sul passo e nelle volate a ranghi ridottti".
Quando attacchi il numero sulla schiena a cosa pensi?
" Sono momenti in cui c’è sempre l’adrenalina della gara, dove cerco sempre di dare il cento per cento anche per ripagarmi dei sacrifici che il ciclismo richiede: uno dei tanti è rinunciare a uscire il sabato sera a divertirsi con gli amici perchè la domenica devo correre e la sera prima vado a letto presto".
Quanto sei cambiato quest'anno con il tuo approccio nella nuova categoria?
"È una categoria, gli Juniores, in cui si inizia a fare sul serio, ma io me la sto prendendo ancora alla leggera praticandola ancora come un divertimento. Ovvio che ci sono dei momenti in cui bisogna curare molto i particolari, come per esempio in questo momento prima di un mondiale, ma per il resto mi sento tranquillo e senza pressioni e con ancora la scuola al primo posto".
Gualdi è nato il 16 aprile 2005 ad Alzano Lombardo e vive a Cazzano Sant'Andrea, provincia di Bergamo. Fin da piccolo aveva la passione per la bici ma di correre non ci pensava affatto. Poi...
"A scuola, alle elementari, ero in classe con due amici che praticavano ciclismo nella Gazzanighese e grazie a loro ho conosciuto il mondo agonistico di questo sport ed ho iniziato anch'io a praticarlo e mi è piaciuto".
Simone è cresciuto nella Scl Gazzanighese GBC Apprettificio di Gazzaniga iniziando la sua carriera con i Giovanissimi della categoria G3. Appassionato di calcio, è molto tifoso dell’Atalanta e quando non ha impegni con le due ruote segue la sua squadra del cuore anche in trasferta. Gli piace anche correre o camminare in montagna, cosa che fa soprattutto nei mesi invernali. I componenti della famiglia sono i suoi primi tifosi: papà Marco fa il cuoco, mamma Chiara l'infermiera. Ha un fratello più piccolo, Davide, che gioca a calcio (fa il portiere): si era avvicinato al ciclismo ma ha preferito il pallone.
Girando lo sguardo verso la prova iridata ti senti pronto per il grande evento con la maglia azzurra?
"La condizione è molto buona, e miei recenti risultati lo dimostrano. Non so ancora come dovró interpretare la corsa. Se ci sarà da lavorare per i compagni non mi tirerò indietro, sono al primo anno nella categoria e già essere qui è una grandissima opportunità per poter fare esperienza e imparare".