A Sirolo, nella quarta tappa dell’Adriatica Ionica Race 2022, è arrivato il colpo che non ti aspetti, quello di Riccardo Lucca. Il corridore della Work Service-Vitalcare-Dynatek è stato bravo ad inserirsi nel tentativo di 22 corridori partito dopo una trentina di chilometri, resistere alle sfuriate di Antonio Nibali e Giovanni Carboni nella parte finale, e poi lanciare l’affondo decisivo sulla salita del Poggio, al quale nessuno è riuscito a rispondere.
Il corridore trentino aveva dimostrato per tutta la settimana di stare bene e di potersela giocare anche con i migliori: «Ieri ho avuto una brutta giornata che mi ha fatto uscire di classifica, così oggi mi sono inserito nella maxi fuga – ha raccontato Lucca -. Ci siamo giocati tutto nella salita finale, quando ho attaccato ho visto che dietro si sono guardati un attimo così ho tirato dritto e spinto al massimo. Stavo bene, ma mai mi sarei aspettato di vincere questa settimana, anche perché quando corri contro i professionisti con una formazione Continental c'è un po' di timore reverenziale. Sono contento perché non ho corso in maniera conservativa, ho sempre fatto la mia parte e solo nel finale ho saltato qualche cambio, ma perché ero proprio al limite».
Ancora prima di tagliare il traguardo, quando si è reso conto che stava veramente per portarsi a casa una vittoria di questo peso, Lucca è scoppiato in lacrime e ha smesso solo diverso tempo dopo. Il suo, infatti, è un successo dal sapore particolare, visto che è diversi anni che cerca, senza successo, di passare professionista. Classe 1997, da quando è passato juniores ha sempre vinto almeno una gara a stagione (tranne nel 2016, da primo anno U23), girovagando anche per alcuni dei migliori team nazionali di categoria, come Zalf Euromobil Fior, Team Colpack e General Store. L’anno magico, però, è stato il 2021, quando ha ottenuto 7 vittorie, comprese corse di spessore come il Trofeo De Gasperi e la Coppa Città di San Daniele.
«Questa è la prima vittoria con i professionisti, ma non tra i professionisti – ha detto ancora Lucca -. Inseguo questo sogno ormai da diversi anni, ma ancora non sono riuscito a passare. Una serie di circostanze non mi hanno mai permesso di fare il salto, i primi anni magari ho temporeggiato troppo e poi quando sei elite ti rendi conto che il tempo stringe e il treno sta passando. In questo periodo, poi, si tende a passare giovanissimi e io mi sono trovato nella terra di mezzo. Dopo la delusione dell'anno scorso stavo per mollare, ma con la Work Service ha trovato l'ambiente giusto per far bene, cercando di fare anche un po' da chioccia ai ragazzi più giovani, per far sì che evitino di fare i miei stessi errori. Quest'anno abbiamo vinto 4 corse con 4 corridori diversi, mica male».
Il suo mese di giugno, però, non è ancora finito: «Dovrei fare la cronometro dei Campionati Italiani e poi la prova in linea in Puglia, dopodiché il Giro del Veneto dei dilettanti. L'Italiano credo sia fuori dalla mia portata, un chilometraggio come quello non l'ho mai fatto e poi il livello sarà di eccellenza assoluta. Però andrò lì con mentalità aperta, pronto ad imparare ogni lezione».