Lui era Luciano Trabattoni. Era, perchè scomparso nel 2021. Luciano per tutti era "Luciano Merckx" conosciuto con un soprannome popolare non solo dai ciclisti che a forza di usare si finiva con il dimenticare i suoi dati anagrafici.
Innamorato del ciclismo, della pulizia e dell'ordine (guai una maglietta o una scarpetta fuori posto o delle macchie sulla propria bicicletta, ndr) Luciano Merckx a suo modo ha fatto parlare di sè nel corso della sua vita da appassionato di due ruote. Vuoi per la sua simpatia, vuoi per le sue espressioni colorate ma sempre garbate e mai fuori luogo, tanto è che alcune sue maglie di "lana", fra cui quella biancoazzurra del GS Cicli Giussani e quella gialloblu della gloriosa Salus Seregno, sono state esposte al Museo del Ciclismo del Ghisallo assieme a quelle dei grandi campioni di ciclismo.
Quanta fatica in sella alla sua Colnago, quanta malinconia nell'appoggiare la bici al muro una volta scalata la Onno, la Galbiate, il Ghisallo e chissà quante altre asperità hanno salutato il passaggio di Luciano prima dell'ultima pedalata. E quanta gente lo ha conosciuto, apprezzato, criticato, imitato e con affetto ammirato. Il suo ricordo è ora esposto al Museo del Ghisallo, in bella mostra a pochi centimetri da fotografie e livree dei più grandi ciclisti della storia comprese naturalmente del grande Eddy Merckx.
Quando Luciano se ne andò - brianzolo di Seregno- forse non ci poteva credere, ma la storia di tutti i giorni lo ha fatto diventare il "Merckx della Brianza". Così sarà ricordato per molto tempo.