Caro Direttore, le notizie passano, più o meno sottotraccia. A volte, e questo ne è un esempio, lasciano però una sensazione sgradevole.
Per chi ritiene che il Ciclismo, inteso soprattutto come un’attività esercitata professionalmente, sia non solo un semplice Sport ma una Disciplina lavorativa agonistica che t’insegna anche a vivere, ieri si è scritta una pagina da cancellare. E da dimenticare.
L’assegnazione ad una indiscussa Campionessa del pedale di uno strumentario da porno shop come premio per la vittoria, è ben di più di una squallida caduta di stile.
Oltre ad essere un’idiozia colossale, è la riprova di come, anche nell’ambiente dello sport, definito una volta come sintesi di valori e parafrasi della vita, siano in circolazione dei soggetti ad altissimo tasso d’imbecillità.
Il valore e la classe di un atleta, donna o uomo che sia, non hanno nulla da spartire con simili “premi”. E non mi si venga a dissertare sui… tempi che cambiano, gli scherzi che vanno accettati, od amenità simili.
Ci vuole poco per discriminare ed insultare una persona, di qualsiasi sesso essa sia. Non è questione d’essere bigotti od anacronistici, è questione di buon gusto, serietà e rispetto. Tutte bazzecole che stavolta sono state bellamente calpestate.
Questo penso, e questo dico. Cordialmente.
Fiorenzo Alessi