Il ciclismo si prepara a ripartire per una nuova stagione anche se ha già dovuto registrare la rinuncia ad appuntamenti importanti: la pandemia incombe, ma continua a crescere la voglia di grandi eventi e di corse storiche. Su tutti, come sempre in questo periodo dell'anno, curiosità e attenzioni si concentrano sul Giro d'Italia. Non conosciamo ancora il percorso della prossima edizone, che sarà la numero 104 della corsa rosa, e per questo probabilmente dovremo attendere ancora qualche settimana (la data ipotizzata, in attesa di essere confermata, è il 4 febbraio).
Ma tra pochi giorni potremo vivere due dei momenti più attesi: lo staff di RCS Sport, guidato da Mauro Vegni, è infatti al lavoro per l'ufficializzazione della Grande Partenza e per l'annuncio dell'assegnazione delle “wild card”.
La Grande Partenza, fissata per sabato 8 maggio, sarà da Torino - l'ultima volta è stata nel 2011 in contemporanea con l'Adunata Nazionale degli Alpini per celebrare i 150 anni della Repubblica Italiana - e la prossima settimana sarà presentato l'evento così come, probabilmente, le prime tappe che avranno luogo in Piemonte.
Decisamente più carica di pathos l'attesa per le “wild card”. Ricordiamo che alla corsa rosa partecipano le 19 squadre di WorldTour e che gli organizzatori hanno l'obbligo di invitare la miglior Professional del 2020, vale a dire la Alpecin Fenix. Il team belga che al Giro non sarà guidato da Mathieu Van der Poel, ha già fatto sapere che è sua intenzione accettare l'invito ad ogni corsa di WorldTour e quindi a disposizione di RCS restano solo due wildcard, visto che ai grandi giri il numero massimo di formazioni ammesse è di 22 per un totale di 176 corridori.
In corsa per un posto, naturalmente, ci sono le quattro formazioni Professional italiane - Androni Sidermec, Bardiani CSF Faizané, Eolo Kometa e Vini Zabù Brado KTM - oltre alla Arkea Samsic di Quintana - è stato lo stesso corridore colombiano a parlare in più occasioni quest'inverno della sua volotà di tornare al Giro d'Italia - e alla Gazprom Rusvelo che è sì russa ma ha base, corridori, biciclette e molta parte dell'anima italiana.
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