Fermato dal tempo, lui che il tempo l’ha per davvero fermato, proseguendo a correre come un ragazzino, alla faccia di quelle 38 primavere che non gli pesano, ma sono per lui un motivo in più per andare avanti e far vedere a tutti come si fa. Fermato dal tempo, lui, Domenico Pozzovivo, che lo sa leggere e interpretare, come ha scritto questa mattina Ciro Scognamiglio su “La Gazzetta dello Sport”. «Piogge torrenziali, tipo quelle monsoniche. Neve. Ghiaccio e caduta di massi. Così siamo rimasti isolati per due giorni. E abbiamo salutato temporaneamente la linea telefonica, per trovare un punto in cui c’era campo bisognava spostarsi rispetto all’albergo di 11... chilometri», racconta.
Isolato al Teide, il vulcano simbolo di Tenserife e delle Isole Canarie. Il 38enne lucano della Qhubeka-Assos era arrivato domenica 3 gennaio, per allenarsi fino a questo venerdì: due giorni dopo lo avevano raggiunto due compagni, l’australiano Clarke e l’austriaco Gogl. L’albergo è il solito: il Parador de las Cañadas, quota 2.180 metri, lo stesso che in questi anni è diventato un punto di riferimento per i professionisti che si vanno ad allenare in altura. Ma giovedì scorso la coda della tempesta Filomena, ha sconvolto i piani. «Ero già venuto qui a gennaio, ma mai c’era stato un tempo tanto sfavorevole, con la temperatura di notte calata a meno 2 gradi». E ancora: «Un problema è stato rappresentato dalla caduta di massi che hanno invaso la sede stradale. E inoltre, non so se dipenda dal fatto che siamo in un Parco Naturale, non hanno buttato il sale e dunque soprattutto nelle zone d’ombra la neve è diventata ghiaccio. Ora per fortuna la soluzione è migliorata e sono riuscito a scendere per fare la spesa».