Siamo al limite dell’incredibile: il team EF Pro Cycling ha scritto una lettera agli organizzatori di RCS, all’UCI, agli altri stakeholder e ai team chiedendo la fine anticipata del Giro d’Italia, con il trofeo assegnato alla fine della seconda settimana, ovvero domenica 18 ottobre.
Ad anticipare la notizia è stato il sito di Eurosport. Nel documento, il team statunitense scrive che «ci si deve aspettare ulteriori positività e che sarebbe meglio per il Giro e il World Tour interrompere in anticipo la corsa perché la bolla «è stata chiaramente compromessa». La lettera propone inoltre «almeno due test Covid sistematici prima di quello già programmato per il giorno di riposo».
L'UCI ha immediatamente risposto negativamente alla proposta, sottolineando i continui sforzi di tutti i soggetti coinvolti nel tentativo di rendere la corsa il più sicura possibile. In una lettera di risposta, David Lappartient afferma: «Ora dobbiamo affrontare tutti insieme la sfida per concludere la stagione e questo risultato può essere raggiunto solo continuando con lo spirito di di collaborazione e unità mostrato fino ad ora dal mondo del ciclismo professionistico».
Indipendentemente dalla risposta ufficiale, EF ha già comunicato che lascerà in ogni caso il Giro qualora all'interno del suo team si manifestasse un caso di risultato positivo, contravvenendo agli accordi sottoscritti prima del via, come già fatto dalla Jumbo-Visma.
To give this some color: We aren’t threatening to leave. Just making a suggestion that we feel is correct given the situation. We’d rather race all the way to finish in Milan. And if the next round of tests show it’s safe to do that; we will. https://t.co/9fhOFstdQe
— Jonathan Vaughters (@Vaughters) October 15, 2020
in aggiornamento