Ripartenza? Sì, ma con molti dubbi e soprattutto con strategie diverse da Paese a Paese. In Italia sembra che la ripresa del campionato di calcio sia al centro dei problemi, in Francia non la pensano così. E il primo ministro Edouard Philippe lo ha detto a chiare lettere presentando in Parlamento (e non in tv...) il piano della fase 2. «Non ci sarà la riapertura per calcio e rugby, di sport professionistico si tornerà a parlare solo dopo il 1° settembre».
La Ligue 1 di calcio e il Top14 di rugby, quindi, non concluderanno la loro stagione e in discussione c'è anche l'inizio della prossima: il campionato di calcio, per esempio, dovrebbe iniziare il 23 agosto e potrebbe ricorrere alle porte chiuse per giocare le prime giornate.
«Sarà possibile, nei giorni di sole, praticare una singola attività sportiva all'aperto, ovviamente superando l'attuale limite del chilometro dalla propria abitazione e rispettando le regole del distanziamento sociale, mentre non sarà possibile praticare sport in luoghi coperti, né sport di squadra o di contatto ed eventi che riuniscono più di 5000 partecipanti non possono essere tenuti prima di settembre: queste le parole di Philippe che ha presentato il programma che entrerà in vigore l'11 maggio prossimo (questa la data prevista, ma solo il 7 maggio verrà data la conferma, secondo quello che sarà l'andamento del contagio nei prossimi dieci giorni).
Coinvolto in misura ancora da capre anche il ciclismo. L'Uci ha cancellato tutte le competizioni fino a fine luglio, ma il divieto imposto dal Governo di riunire più di dieci persone fino a fine agosto mette in discussione il piano di ripartenza: l'idea di Aso, peraltro mai confermata ufficialmente con le date, è quella di far disputare il Delfinato nel mese di agosto prima del Tour de France, le cui nuove date sono state fissate dal 29 agosto al 20 settembre, queste sì ufficializzate sia da Aso che dall'Uci.
Ma il divieto importo dal Governo rischia di mandare all'aria il piano e potrebbe costringere l'intero movimento ciclistico a ridiscutere nuovamente un calendario del quale il Tour era indicato come cardine imprescindibile.