C'era un uomo in giacca a vento gialla, ieri nel paddock di Schio. E se il cappellino nero serviva riparararlo un po' dal freddo, la bandiera tricolore stretta sulle spalle aveva ben altro scopo: quello di gioire e di festeggiare le vittorie dei suoi ragazzi.
L'uomo è Paolo Guerciotti, una figura che incarna letteralmente il ciclocross italiano. Pensate che lui, nato nel settembre del 1949, ha cominciato a gareggiare nel cross nel 1961 e da allora non si è più fermato: atleta, dirigente, sponsor... in ogni ruolo ha dato tutto quanto possibile per il bene della disciplina che più gli sta a cuore.
E ieri quella bandiera tricolore l'ha alzata al cielo due volte: prima per festeggiare il titolo conquistato tra le Under 23 da Francesca Baroni e poi per la soddisfazione più grande - Francesca, ne siamo certi, capirà -, quella che gli ha regalato Jakob Dorigoni imponendosi tra gli Élite.
Due vittorie bellissime che Paolo Guerciotti ha festeggiato saltando come un grillo e sventolando la sua bandiera tricolore, che ha usato poi per abbracciare i suoi ragazzi, consegnandola loro prima che salissero sul podio. No, non un passaggio di testimone - perché siamo certi che quell'uomo lo vedremo ancora tante volte sui prati del cross - ma una sorta di trasmissione di passione. Perché l'amore di Paolo Guerciotti per il ciclocross è infinito e soprattutto è contagioso.