La notizia del ritiro di Lisa Morzenti ha stupito molti. A soli 21 anni, nonostante i buoni risultati ottenuti, perché ha deciso di smettere? Lo abbiamo chiesto alla diretta interessata, che con serenità ce lo ha raccontato.
«Non è stata una decisione semplice, ma è da inizio agosto che quest’idea mi ronzava in testa. Quando sono passata Elite, d’accordo con i miei genitori, mi sono data un tempo limite entro cui far sì che il ciclismo diventasse il mio lavoro. Io l’ho sempre considerato tale, visto che dal primo all'ultimo giorno mi sono impegnata al massimo, ma intendo un lavoro che mi permettesse di portare a casa uno stipendio. Ho scelto di non iscrivermi all’università, anche perché non ero portata per lo studio (sorride, ndr), e mi sono concentrata sulla bici. Purtroppo non si è presentata l’occasione di un concorso per entrare in un corpo militare, i risultati ottenuti da junior evidentemente non sono stati sufficienti. Non ho la presunzione di essere considerata una campionessa, ma speravo di avere un’occasione. Semplicemente, con il passare del tempo, non essere indipendente ha iniziato a pesarmi».
Lisa nella foto con il CT Dino Salvoldi ed Elena Cecchini ai Giochi Europei dello scorso anno
Quindi è stata una scelta soprattutto dettata da motivazioni economiche? «Sì, più in generale diciamo che è una scelta di vita. La bici resta la mia più grande passione, ma non posso coltivarla dedicandole tutta me stessa se poi non posso permettermi nulla, figuriamoci fare progetti per il mio futuro. Ho un ragazzo, insieme vorremmo costruire qualcosa, un domani metter su famiglia. Facendo la ciclista non sarebbe possibile. A differenza dei ragazzi noi atlete non siamo professioniste e, nonostante le tante belle parole, il minimo salariale nel nostro movimento sembra ancora un miraggio».
Cosa farà Lisa da grande? «Inizierò a lavorare nel settore dei trasporti, guidare mi piace. Scendo dalla bici e monto su un furgoncino».