Capita di frequente che le ASD si pongano il dubbio di dover modificare lo Statuto per entrare nel Terzo Settore in base alla Riforma del 2017. Tale scelta non comporterebbe solamente un adeguamento statutario, ma una radicale trasformazione dal punto di vista fiscale poiché l’ente dovrebbe abbandonare tutta la normativa di favore prevista per le ASD ed adottare le (poche) agevolazioni previste dal D.lgs. 117/2017.
L’associazione non potrebbe più usufruire dei compensi sportivi, non potrà più permettere ai ragazzi di detrarre le quote di partecipazione ai corsi sportivi, non potrà più applicare la legge 398 per l’attività commerciale e così via.
Adeguarsi alla Riforma diventa però un passaggio praticamente obbligato per tutte le associazioni sportive che praticano sport non riconosciuti dal CONI e che quindi non possono applicare la normativa per le ASD/SSD già da gennaio 2018.
In questa circostanza la forma associativa prevista dalla Riforma che potrebbe risultare più opportuna è l’Associazione di Promozione Sociale in quanto è l’unica modalità che permette alle associazioni di incassare i c.d. “corrispettivi specifici” ossia i contributi stabiliti dal Consiglio Direttivo per la partecipazione a corsi o lezioni.
Ricordiamo che le APS che praticano sport non possono retribuire il personale con i Compensi sportivi esenti fino a 10.000€ e che anzi devono sottostare ai limiti previsti dall’art 36 del Codice il quale stabilisce che il personale retribuito non può essere superiore al 50% dei volontari o 5% dei soci.
Inoltre l’APS, se incasserà somme pari o superiori a 100.000€, dovrà pubblicare i comensi erogati ai componenti del Direttivo.
Tutti gli Enti del Terzo Settore sono obbligati al deposito del Rendiconto presso il RUNTS. Inoltre se gli incassi superano i 220.000€ la contabilità non potrà più essere semplificata, ma saranno obbligati a redigere stato patrimoniale, rendiconto e relazione di missione. In aggiunta a tali oneri si prevede anche l’Organo di controllo e l’Organo di revisione al superamento di determinate soglie economiche.
Sono quindi numerosi gli adempimenti e le complicazioni per le associazioni che praticano sport e non potranno più considerarsi ASD per scelta o per obbligo normativo.
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