Su quale rete vedremo il prossimo Giro d'Italia? È una domanda che ricorre ogni volta che scade il contratto tra RCS Sport e la Rai dal 1998 ad oggi. Ed è una domanda che al momento, in vista del 2019, non ha risposta. Come scrive oggi Repubblica, Urbano Cairo e RCS Sport hanno chiesto alla Rai 18 milioni di Euro per il pacchetto Giro e classiche, mentre l'Ente di Stato è disposto al massimo a confermare l'accordo appena terminato, vale a dire 12 milioni.
La differenza è notevole, il tempo a disposizione per le trattative non è tanto, anche il nuovo direttore di RaiSport Auro Bulbarelli non può intervenire più di tanto: «Non dipende tanto da noi quanto dalla struttura diritti acquisizione Rai, ma è chiaro che il ciclismo rappresenta un patrimonio per la Rai. L'impennata della richiesta è davvero notevole, dovremo valutare e capirne i motivi e alla fine cercare un compromesso».
Le alternative? Esclusa Mediaset, che dopo l'esperienza degli anni Novanta con il Giro d'Italia, ha fatto scelte editoriali diverse, sulla piazza restano La 7, Sky e Discovery con le ultime due che - siccome il Giro per legge deve essere trasmesso in chiaro - possono contare su rispettivamente su Tv8 e su Nove e Dmax. È anche vero però che i tempi stringono, e i margini di manovra sono davvero limitati. Per Rai produrre un evento come il Giro d'Italia costa circa 7/8 milioni di euro, ma hanno personale specializzato, hanno strutture e competenze. Per La 7, Sky o Discovery, l'operaizone costerebbe non meno di 10/12 milioni e dovrebbero andare a creare una squadra ad hoc che al momento non c'è. Per non parlare dei tempi risicati per raccogliere pubblicità. Insomma, la Rai sa che il tempo gioca solo a proprio favore e per gli altri non è così semplice allestire un team per produrre una manifestazione complessa e difficile come il Giro d'Italia. Sarà come sempre una scelta politica, e come sempre e più di sempre il Giro resterà in casa Rai.