Il Consiglio Direttivo dell’UCI e il Consiglio del Ciclismo Professionistico hanno approvato all’unanimità la riforma del ciclismo. Una riforma che muoverà i primi passi nel 2019 per diventare poi operativa in modo completo nel 2020 con l’obiettivo dichiarato di rafforzare la posizione del ciclismo tra gli sport più grandi del mondo, di migliorare lo svolgimento della stagione agonistica e la stabilità del sistema, favorire l’arrivo di nuovi sponsor, migliorare la visibilità del ciclismo e sostenere il suo sviluppo.
Il calendario internazionale sarà diviso in tre divisioni: UCI WorldTour, UCI ProSeries e Circuiti Continentali UCI.
Dal 2020, l’UCI WorldTour sarà composto dalle tre grandi corse a tappe, le altre corse a tappe e le corse di un giorno, che saranno raggruppate nella nuova UCI Classics Series (i cui contorni devono ancora essere definiti) per un totale di circa 185 giorni e tutte queste gare godranno di una licenza triennale.
La nuova UCI ProSeries, che nascerà nel 2020, sarà formata da una selezione delle attuali corse di categoria HC classe 1 con un preciso cahier des charges per gli organizzatori. Infine ci saranno i Circuiti Continentali, quelli che il comunicato Uci definisce “pilastri del nostro sport”.
Anche le squadre continueranno ad esere divise in tre divisioni: UCI WorldTeams, UCI ProTeams (al posto delle attuali Professional) e Team Continental. Ci saranno come oggi 18 UCI WorldTeams (che avranno da 27 a 30 corridori) che avranno licenza triennale, e un numero illimitato di UCI ProTeams e Team Continental.
Dal 2019 ci sarà una sola Classifica Mondiale, in base alla quale saranno stilate una Classifica per Nazioni e una Classifica a Squadre, tenendo conto dei risultati dei migliori 10 corridori di ogni squadra conquistati in tutte le gare del calendario.
Dalla fine della stagione 2019 18 formazioni riceveranno una licenza WorldTour triennale.
Il criterio sportivo sarà osservato per quel che riguarda i team di seconda divisione: i due migliori UCI ProTeams avranno il diritto di partecipare ai Grandi Giri, quindi sarà ridotto il numero di wildcard a disposizione degli organizzatori. E i tre migliori team avranno il diritto di partecipare alle prove in linea della Classics Series e agli altri avvenimenti dell’UCI WorldTour.
Ci sono ancora molti dettagli da definire nel corso del 2019 per rendere operativa la riforma a partire dal 1° gennaio 2020.
Il presidente dell’Uci David Lappartient commenta: «Sono orgoglioso che tutte le parti in causa abbiano dato il loro contributo per arrivare ad un risultato importante. Ora disponiamo di una base solida per far crescere ulteriormente il nostro sport: ringrazio in particolare Iwan Spekenbrink, presidente della AIGCP, Gianni Bugno, presidente del CPA e Christian Prudhomme dell’AIOCC per il contributo che hanno fornito. Insieme siamo più forti».
Fin qui il comunicato dell’Uci, che non aggiunge alcun altro particolare. E soprattutto non risponde alle molte perplessità che sorgono alla lettura.
SQUADRE. Intanto c’è da registrare il successo ottenuto dai team di WorldTour il cui numero resta a 18 mentre nella bozza stesa prima dell’estate si parlava di 16.
VALORE SPORTIVO. Nel comunicato non si parla del sistema di promozione e retrocessione di cui si favoleggia da anni, ma solo di premio per le prime due formazioni di seconda categoria che si potranno guadagnare il diritto di partecipare ai Grandi Giri. Ma a quanti Giri? Uno, due o tre in una stagione?
DIMENSIONI. Alla luce di quello che si legge, che organico devono avere le prime due squadre dell’Uci Pro Series? Almeno numericamente pari a quello di un WorldTeam senza godere dei privilegi di questi ultimi. Potranno rifiutare l'di partecipare (uno smacco per l'organizzatore...) e in tal caso chi prenderà il loro posto? Ci segue in classifica o ci sarà una wildcard in più?
PUNTEGGI. Il comunicato parla di particolari da mettere a punto, ma si tratta di un eufemismo politichese. In particolare per la seconda categoria tutto rimane clamorosamente in alto mare: quali corse faranno effettivamente parte del calendario? quali organizzatori saranno disposti a soddisfare un "cahier des charges" molto esigente? come verranno calcolati i punti? e come farà una squadra invitata per esempio al Tour de France - dove evidentemente sarà più difficile fare punti causa l’alta concorrenza - a competere con le altre squadre della categoria?
WILD CARD. Due (o tre nelle corse in linea) squadre UCI ProSeries potranno conquistarsi il diritto di correre i grandi giri, quindi agli organizzatori resteranno due wildcard per i grandi giri e quattro per le classiche in linea. Possibilità di manovra decisamente ridotte, quindi, per gli orgaizzatori ma soprattutto situazione sempre più difficile per le formazioni di seconda categoria, il cui numero rischia clamorosamente di crollare. Per intenderci: quest’anno sono 27, ma tre (Aqua Blue Sport, Unitedhealthcare e Veranda’s Willems) spariranno sicuramente nel 2019 e per altre il futuro è in bilico. Poi, con buona pace del presidente Lappartient, nel 2020 ci sarà il tracollo.