Alle Colonne d’Ercole è la realizzazione di un sogno. Tullio è un appassionato di bici, di ambiente, di bellezza, di fotografia, di viaggi, forse della vita, la cui quotidianità regala frammenti da dedicare all’evasione, ma che difficilmente si riescono a mettere insieme per provare a dare corpo ad un progetto un po’ più ambizioso. Il caso vuole che si ritrovi un mese a disposizione. Libero da qualsiasi impegno. Un foglio bianco da imbrattare come meglio crede. Cosa decide di fare a questo punto, Tullio? Disegna un puntino a destra del foglio e ci scrive “Genova”, ne disegna un altro a sinistra del foglio (un po’ più in basso del primo) e ci scrive “Colonne d’Ercole”, poi li unisce con una linea sgangherata che attraversa sette stati, due catene montuose, valli, boschi, laghi, paludi, aree protette, città, paesi, zone industriali… per 2300 chilometri fino ad arrivare allo Stretto di Gibilterra, dove una volta finiva il mondo conosciuto. Tullio la percorre tutta quella linea, da solo, con la sua vecchia mountain bike del 1994 e racconta il suo viaggio in un blog, che diventa uno strampalato diario in cui mescola il racconto delle emozioni della strada, dei paesaggi e degli incontri a disordinati pensieri in fuga. Come la sua, del resto. Una fuga solitaria di 2300 chilometri.
Alle Colonne D'Ercole" di Tullio Berlenghi, edito dalla dei Merangoli (www.deimerangoli.it).