Ischia ribadisce, già ben prima dell' avvento della stagione morta, il suo feeling con il ciclismo. E così, mentre questo scorcio di settembre pretende ancora i suoi discreti bagliori estivi ai Maronti, sabato 13, alle ore 11, verrà presentato sul Roof del' 'Miramare e Castello', ad Ischia Ponte, la II edizione della Gran Fondo dell' Isola d' Ischia.
Idea vincente dell' avvocato romano Mario Santaroni, appassionato di ciclismo quasi quanto di Ischia e promotore di Bicitaly, con il fondamentale supporto logistico del Team Cicli Scotto di Enzo Scotto d' Abusco, riferimento cruciale per quanti pratichino il ciclismo ad Ischia, questa nuova Gran Fondo si ammanterà di una valenza particolare. Come ci ha precisato Mario Santaroni, infatti, la kermesse in programma domenica 10 maggio 2015 sarà denominata 'Gran Fondo dell' Isola Verde', a sottolineare un legame profondo fra il ciclismo e le ragioni dell' ecologia e della salvaguardia della natura. E già, quasi in nome di una proprietà transitiva elettiva, specificando come Isola d' Ischia sia sinonimo solo istituzionale dell' Isola Verde, un etimo caro agli antichi geografi.
Alla presenza dei sindaci e delle Autorità dei sei comuni dell' isola, gli organizzatori illustreranno il percorso e le caratteristiche tecniche della Gran Fondo. Con il via da Ischia Ponte, sotto lo sguardo del Castello Aragonese, ed un itinerario che farà rotta su Casamicciola, Lacco Ameno e Forio. Prima di arrampicarsi verso Serrara Fontana e ridiscendere, per Buonopane e Barano, ad Ischia. Un periplo obbligato, un saggio di ciclismo, per chiunque Ischia a pedali la conosca appena, nel nome della fantasia e del buon ricordo, da ripetere tre volte, sino a compiere i 100 chilometri fatidici.
Con la possibilità, senza la mortificazione del ritiro, di fermarsi anche prima. Basteranno due giri, infatti, nella varietà prevista della Medio Fondo, per sentirsi lo stesso ciclisti degni di questo nome. Ed applauditi, senza l' obbligo dell' agonismo sfrenato, dai sorrisi della prossima primavera ischitana
Gian Paolo Porreca
da 'il Mattino', 11 settembre 2014