La storia del ciclismo italiano è ricca di corse che non si disputano più ma che hanno fatto la storia: per questo abbiamo pensato di proporvi una nuova rubrica che le tiri fuori dal cassetto dei ricordi. Se avete una foto d'archivio nel cassetto, un ritaglio di giornale o desiderate che si racconti di questa o quella corsa, non esitate a scriverci agli indirizzi info@tuttobiciweb.it oppure daniloviga@gmail.com. Buona lettura.
La Rho-Macugnaga è vissuta per 26 anni e ha cessato di esistere nel 1984. Coinvolgeva la Lombardia e il Piemonte, e i migliori dilettanti dell’epoca. Partiva da Rho, nel Milanese, e si concludeva a Macugnaga della provincia del Verbano-Cusio-Ossola a 1327 mt di altitudine, comune situato ai piedi della maestosa parete est del Monte Rosa. Nacque nel 1952 per la passione di un gruppo di amici della Società Ciclistica Luigi Cattaneo (fondata nel 1949), presieduta da Gino Vesco, che dodici mesi più tardi assunse la nuova denominazione di Velo Sport Rho. Dal 1954 la guida del team passò nelle mani esperte e appassionate di Ferruccio Ballarè, per quarant’anni presidente. Morì nel 2019.
La storia agonistica della Rho-Macugnaga fu avvincente e ricca di notevole interesse per le cronace sportive di allora. La prima bandiera a scacchi si abbassò nel ’52 ed Elio Porta, del Pedale Tortonese, inaugurò con il proprio nome l’albo d’oro. L’anno seguente Bruno Maccagnan (Savonese) raggiunse la vetta da vincitore trionfando davanti ad Adriano Fantini e Secondo Finessi. Nel 1954 salì alla ribalta Gianfranco Sobrero del Velo Club Rolando di Alessandria. Sobrero dominò la corsa presentandosi al traguardo con 3’ su Paolo Piumarta e Giuseppe Barale. Le due edizioni successive consacrarono Giovanni Bettinelli della Crennese: nel ’55 vinse sul compagno di fuga Franco Arosio, mentre nel ’56 in solitaria con 40” su Marcello Zampedri e 50” su Silvano Tessari. Negli anni successivi trionfarono Giannantonio Riccò, Claudio Brambilla, Guglielmo Garello e Franco Balmamion nel 1960. Il due volte vincitore del Giro d'Italia tra i professionisti, conquistò la corsa in maglia Fiat precedendo di 15" Andrea Ravasi e di 25" Pasquale Geradetto. Seguì l'impennata di Pietro Scandelli e successivamente di Michele Dancelli (Bober Carpenedolo) che nel'62 ebbe la meglio su Silvano Consolati e Roberto Poggiali. Quindi Ambrogio Portalupi, Giorgio Favaro, Luigi Mazzetti, Lino Carletto e Pietro Tamiazzo fino al 1967. Due nomi di spicco primeggiarono nel '68 e nel '69 e furono rispettivamente quelli di Arturo Pecchielan, che vinse il duello con Tino Conti e Davide Boifava, e Giancarlo Bellini (Triplex Ponzone) bravo a liberarsi della scomoda compagnia di Piercarlo Ossola della Legnanese e Giuseppe Bonalanza della società Excelsior. La Triplex Ponzone bissò il successo l'anno seguente grazie a Renato Martinazzo che s'impose per distacco con 30" su Mario Corti e 33" su Bonalanza.
La Rho-Macugnaga riprese nel 1978 con la vittoria di Giovanni Fedrigo. L'allora portacolori della Fiat Trattori staccò tutti e si presentò al traguardo con 45" sul compagno di colori Sergio Colotti e 1'10" su Davide Pollio della Nuova Baggio San Siro. Di marca elvetica l'edizione del 1979 grazie a Rocco Cattaneo, del GS Tamaro, su Emanuele Bombini della System Holz e Marino Polini della Lema. L'onda lunga elvetica si estese anche nel 1980 con Fausto Stiz (Velo Club Mendrisio Colnago) che esultò davanti a Marco Groppo (Monti Guerciotti) e Giuliano Biatta della Passerini Gomme. Fedrigo tornò a graffiare nel 1981 e con lui la Fiat Trattori che piazzò al secondo posto Maurizio Viotto. Chiuse il podio la terza posizione di Fabrizio Verza, della Isaltessari. Poi arrivò il momento di Alberto Volpi. Lo scalatore della Novartiplast si mise alle spalle Mario Bonzi del Velo Club Kocchin e Antonio Capo della Melzo Meggiarin, mentre il polacco Henrik Santysiak, che correva in Italia per la Ucat Galli, lasciò il segno nel 1983 battendo Luciano Godio della Fiat e Claudio Cerri del Fossano. L'ultima edizione fu un trionfo per Emilio Ravasio. IL compianto atleta della Passerini, che morì in seguito a una caduta al Giro d'Italia 1986, superò allo sprint cinque compagni di fuga di cui il compagno di squadra Ezio Moroni e Luciano Godio della Cavedil Tolotti. Quarto si classificò Gianni Bugno della Supermercati Brianzoli.
ALBO D'ORO
1952 Elio Porta (Pedale Tortonese)
1953 Bruno Maccagnan (US Savonese)
1954 Gianfranco Sobrero (Velo Club Rolando Alessandria)
1955 Giovanni Bettinelli (SC Crennese)
1956 Giovanni Bettinelli (SC Crennese)
1957 Giannantonio Riccò (UC Comense)
1958 Claudio Brambilla (SC Lainatese)
1959 Guglielmo Garello (GS Ceat)
1960 Franco Balmamion (CS Fiat)
1961 Pietro Scandelli (Classic Bonomi Prevalle)
1962 Michele Dancelli (Bober Carpenedolo)
1963 Ambrogio Portalupi (GS Ignis)
1964 Giorgio Favaro (Nucleovision Milano)
1965 Luigi Mazzetti (SC Cedratese)
1966 Lino Carletto (GS Bencini)
1967 Pietro Tamiazzo (Excelsior Milano)
1968 Arturo Pecchielan (VC Varese Luigi Ganna)
1969 Giancarlo Bellini (Triplex Ponzone)
1970 Renato Martinazzo (Triplex Ponzone)
1978 Giovanni Fedrigo (Fiat Trattori)
1979 Rocco Cattaneo (Sui-GS Tamaro)
1980 Fausto Stiz (Velo Club Mendrisio Colnago)
1981 Giovanni Fedrigo (Fiat Trattori)
1982 Alberto Volpi (Novartiplast)
1983Henrik Santysiak (Pol-Ucat Galli)
1984 Emilio Ravasio (Passerini Gomme)
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