Sono mille le storie che il Tour de France ha scritto dal 1903 ad oggi. Storie di imprese e di campioni, storie di tracolli e di crisi, di polvere, di cadute, di montagne assassine e di vento, di pietre e di neve. Storie uniche, a volte anche incredibili, se rilette ai giorni nostri.
Ne abbiamo scelte dieci dedicate a corridori che per un sol giorno hanno indossato la maglia gialla. Non sono uomini da record, ma sono accomunati da una storia tutta da scoprire. Tra loro Alex Stieda, che ha scritto davvero una pagina di storia.
Non battetevi il petto se non vi ricordate il suo nome: Alex Stieda nella storia del ciclismo ci è entrato davvero in punta di piedi. Anche se occupa un posto davvero importante perché il canadese è il primo corridore nordamericano della storia a vestire la maglia gialla nel 1986, appena prima di LeMond.
Estate rovente in cui la vigilia del Tour 1986 è tutta imperniata su una domanda: come sarà la La Vie Claire tra Bernard Hinault, al suo ultimo e annunciato Tour, e Greg LeMond, che gli ha promesso il suo appoggio?
Attorno ai due, altre attese, accattivanti ma non allo stesso livello: i colombiani Lucho Herrera e Fabio Parra lotteranno per la vittoria finale? cosa saprà fare la Système U di Laurent Fignon? sarà forse lui a godere tra i due litiganti?
E come andrà la 7-Eleven, prima squadra americana della storia invitata al Tour de France? In casa statunitense le attenzioni sono tutte per il cinque volte campione olimpico di pattinaggio Eric Heiden, che punta a terminare il Tour de France, ma nessuno ha mai seriamente sentito parlare di Alex Stieda, nel cui palmares figura solo una medaglia su pista conquistata ai Giochi del Commonwealth.
Il prologo di Boulogne-Billancourt vede il trionfo di Thierry Marie e la seconda giornata di gara è divisa in due: 85 km di semitappa in linea da Nanterre e Sceaux e 56 chilometri di cronosquadre da Meudon a Saint-Quentin-en-Yveline.
Nella frazione in linea, il giovane Stieda si lancia all’attacco solitario sin dai primi chilometri, il suo obiettivo è quello di conquistare punti «Catch» per andare a conquistarsi una maglia, una qualsiasi.... Strada facendo Alex incamera anche degli abbuoni e, nonostante prima di Sceaux venga ripreso da altri cinque corridori con il belga Pol Verschuere che va a vincere, Stieda scopre quasi incredulo di essere il meglio piazzato in classifica e diventa il primo corridore nordamericano della storia ad indossare la maglia gialla. Un momento importante della mondializzazione del ciclismo passa da questo ex studente di medicina prima ancora che da talenti più attesi e celebrati come Steve Bauere e Greg LeMond.
Nel pomeriggio Alex Stieda e i suoi comapgni della 7-Eleven pagano dazio nella lunghissima cronosquadre: una caduta e quattro forature rompono il ritmo, la maglia gialla fora per ultimo e arriva addirittura da solo al traguardo. La squadra è ventesima su ventuno, la maglia gialla torna sulle spalle di Thierry Marie.
Ma quello è un Tour segnato per i corridori americani: l’indomani Davis Phinney vince a Liévin e regala al suo continente il primo trionfo della storia, mentre Greg LeMond farà sventolare a Parigi una bandiera che sul gradino più alto del podio non era mai salita, quella degli Stati Uniti.
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