Jonathan Milan, Jasper Philipsen, Olav Kooij, Tim Merlier e via di velocisti elencando possono stare tranquilli: sul traguardo potranno continuare ad alzare le braccia nel più naturale e conosciuto gesto del trionfo. Nessuno, nemmeno l'Uci che per tante altre decisioni può essere criticata, ha intenzione di togliere loro questa soddisfazione.
Perché questa precisazione? Perché dopo l'articolo del nostro Benjamin Le Goff pubblicato ieri sui pesci pilota, qualcuno è andato oltre e stamani sui social - dopo la pubblicazione di un articolo sul Corriere della Sera - è rimbalzata la notizia di un possibile divieto di esultanza per i vincitori di uno sprint. E molti lettori, ma anche addetti ai lavori, ci hanno contattato per chiedere conto di questa notizia.
Vediamo allora di mettere ordine e, soprattutto, mano al regolamento UCI. Tra cancellazioni, aggiustamenti e novità scritte in rosso, l'articolo in questione è il 2.12.007 - intitolato nella versione francese "Barème des faits de course relatifs aux épreuves sur route" - pagina 110 del Regolamento dedicato alle prove su strada. Si tratta del capitolo riservato alle possibili infrazioni e alle relative sanzioni.
Il comma 5 di questo articolo è riservato agli SPRINT INTERMEDI E FINALI e comprende due sole famiglie di infrazioni.
5.1 Deviazione dalla corsia scelta ostacolando o mettendo in pericolo un altro corridore e sprint irregolare (in particolare tirando la maglia o la sella di un altro corridore) con intimidazione o minaccia, testata, ginocchio, gomito, spalla o mano, ecc.).
5.2 Corridore che rallenta durante uno sprint e mette in pericolo gli altri corridori (compagno di squadra di uno sprinter che rimane consapevolmente in scia di altri corridori, corridori che festeggiano nel gruppo, che parlano alla radio o tolgono le mani dal manubrio all'interno del gruppo)
Per il punto 5.1 non c'è bisogno di spiegazione, al massimo si può polemizzare sulle decisioni prese o non prese dai giudici al termine di uno sprint.
Il punto 5.2 è altrettanto chiaro e parla esplicitamente di "Corridore che rallenta durante uno sprint e mette in pericolo gli altri corridori": va da sé che un velocista che sta lottando per la vittoria non rientrerà mai in questa categoria perché mai rallenterà volontariamente. E nella parentesi esplicativa che il legislatore aggiunge sono elencati chiaramente i casi che verranno puniti, casi che riguardano tutti i pesci pilota perché parlano di corridori IN gruppo e non impegnati nello sprint.
Se volete saperne di più, cliccate sul Regolamento Uci del Ciclismo su strada : a pagina 124 troverete tutto.