Per lunghi minuti hanno continuato a pedalare dopo aver tagliato il traguardo, nell'incertezza del risultato finale di uno scratch davvero incredibile. L'attacco dello spagnolo Mora e del bielorusso Karaliok ha confuso le idee a molti: quando i due sono rientrati in coda al gruppo, c'è stata un po' di confusione sulle posizioni, è rientrato un altro gruppetto di atleti tra i quali Consonni e alla fine il risultato finale ha visto il bielorusso Karaliok laurearsi campione del mondo per la seconda volta in carriera con Simone Consonni che ha conquistato la medaglia d'argento e lo spagnolo Mora terzo. A trarre in inganno, il fatto che l'australiano Welsford, campione del mondo uscente, ha sprintato alla fine con Karaliok ma aveva un giro di ritardo.
Per il secondo anno consecutivo un atleta protagonista nell'inseguimento a squadre, praticamente non scende nemmeno di pista e si aggiudica una medaglia nello scratch che si corre immediatamente dopo. L'anno scorso era toccato all'australiano Welsford che, immediatamente dopo aver indossato la maglia iridata del quartetto, ha indossato quella dello scratch e quest'anno è toccato al nostro Simone Consonni, splendido argento subito dopo essersi messo al collo la medaglia di bronzo dell'inseguimento a squadre.
Una gara davvero difficile da interpretare quella odierna, con grande tensione tra i favoriti che di fatto poi si sono giocati le medaglie in palio. Una volta guadagnato il giro, per Bielorussa e Spagna sembrava fatta, ma a pochi giri dalla fine un trenino di otto atleti con il nostro Simone è riuscito ad evadere e a riportarsi sotto grazie alla discutibile condotta di gara del bielorusso Karaliok, neo campione del mondo che si appiccicava letteralmente alla ruota dello spagnolo senza più dargli mezzo cambio. L'incredibile avviene al suono della campana, quando di fatto la questione per l'oro che sembra chiusa da tempo, viene riaperta con gli otto che guadagnando il giro, rientrano nel gruppo in piena volata. Per pochi metri al nostro Simone viene negata la gioia di una maglia iridata che ad un certo punto dello sprint è sembrata davvero vicina: purtroppo la riga del traguardo si è materializzata sotto le ruote quando l'azzurro era in piena rimonta e arrivava a doppia velocita. Onore comunque al vincitore che, a conferma della sua condotta di gara forse poco sportiva, alla chiamata per la maglia iridata durante la premiazione, ha rimediato una sonora dose di fischi, cosa che vi posso garantire - e di Mondiali ne ha visti davvero tanti - non era mai successa.