Remco Evenepoel nella tappa regina della Vuelta a San Juan ha dato l'ennesima prova della sua forza. Con i suoi compagni della Deceuninck Quick Step è rimasto sorpreso dai ventagli a 35 km dal traguardo e ha rischiato di perdere la leadership della corsa argentina.
«A cosa ho pensato quando ero a 1' da Ganna e dagli altri attaccanti? Scusate la franchezza e il linguaggio volgare ma mi sono semplicemente detto: "sono fottuto". Quando è scoppiata la bagarre ero in una posizione perfetta, tra i primi 10, ma a fine discesa c'è stato un rallentamento e mi sono visto sopravanzare contemporaneamente da destra e da sinistra. A quel punto due brasiliani hanno fatto il buco, mi sono ritrovato con un gap di 50 mt e non ho potuto fare nulla... Non so se è giusto dire che ho commesso un errore, forse avrei dovuto sgomitare di più per mantenere la posizione, ma se avessi lottato avrei rischiato di far cadere qualcuno e non vorrei mai finire a terra o far sì che qualcun altro ci finisca a causa mia. Anche il 3° nella generale (Oscar Sevilla, di 23 anni più grande di lui, ndr) era rimasto attardato, sono cose che possono succedere. Ho vissuto un momento di panico, ma alla fine siamo riusciti a rimediare una situazione molto difficile» ha raccontato in conferenza stampa rispondendo alle nostre domande.
A 20 anni ha saputo gestire bene una situazione molto difficile (possiamo solo immaginare cosa gli abbia urlato tramite la radiolina il ds Davide Bramati, ndr) e sicuramente ha imparato qualcosa, ampliando il suo bagaglio di esperienze. «I miei compagni sono stati bravissimi, mi hanno aiutato come hanno potuto, alla fine però ho dovuto fare da solo - prosegue nel racconto Remco. - Per fortuna sono stato abbastanza forte per rientrare. Uno sforzo del genere probabilmente l'anno scorso non sarei riuscito ad affrontarlo, sono cresciuto molto da un anno con l'altro. Se non avessi sprecato tanto magari avrei potuto lottare anche per la tappa. Ho accumulato tanta fatica e nel finale mi sono mancate le energie per fare la differenza. Ora in classifica Filippo è a 33” da me, sulla carta non dovrei avere problemi nei prossimi giorni perchè restano due tappe per velocisti e non è previsto vento, ma dovremo restare concentrati per portare a casa la maglia di leader. Nonostante tutto, posso essere felice per come è andata a finire, ho chiuso 5° e non ho perso tempo dai migliori. Ora mi basta non ammalarmi e stare fuori dai guai, evitando di restare coinvolto in cadute. Ogni giorno ci sono rischi, anche nella vita "normale", speriamo di evitarli e di poter festeggiare domenica sera».