In due anni tra gli Juniores ha vinto di tutto e di più, 27 successi e di grandissima qualità. Andrea Piccolo, diciottenne milanese della frazione Pontevecchio di Magenta, è sicuramente uno dei talenti più fulgidi del ciclismo italiano. Corridore completo, sempre attento e scrupoloso, sembra il ritratto perfetto del campione del futuro, ma molto prossimo. Il presidentissimo del Team LVF, Patrizio Lussana, se lo è coccolato a lungo in questi due anni tra gli Juniores. Dalla prossima stagione lo farà un altro grande appassionato del ciclismo, patron Giuseppe Colleoni del Team Colpack dove Piccolo approderà nel passaggio agli Under 23. Nel 2019 Andrea tra le tante vittorie (ben 14) annovera il titolo Europeo di cronometro su strada conquistato ad Alkmaar in Olanda, il tricolore sempre a cronometro a Camaiore in Toscana, la classifica finale del 44° Giro della Lunigiana, il tricolore a squadre con i compagni del Team LVF recentemente a Treviglio. Ed è salito, tra l’altro, sul terzo gradino del podio sempre in Olanda, nella prova in linea iridata. Alla stagione agonistica mancano oramai solo pochi brandelli ed è già ora di resoconti e bilanci. Con il corridore milanese che stima Vincenzo Nibali, e spera di ricalcarne le gesta, abbiamo tirato un po’ le somme del suo 2019.
“E’ stato un anno davvero fantastico. Sono solo un po’ rammaricato per come sono andati i Mondiali in Inghilterra, però è tutto passato. Non sono stato tanto fortunato: ma il ciclismo è una ruota che gira e all’appuntamento iridato in futuro girerà anche per me”.
Momento più bello della stagione?
“Sicuramente i campionati Italiani ed Europei a cronometro, e il Giro della Lunigiana”.
E la breve, ma impegnativa corsa a tappe internazionale, dove hai difeso i colori della Lombardia è stata tra le tante affermazioni quella che ha un valore e un sapore sicuramente diverso.
“Mi ero preparato bene, però sinceramente il Lunigiana era più un altro scalino da superare per arrivare preparato al Mondiale. Avevo lavorato tanto proprio in virtù di quell’obiettivo e non sapevo in effetti come poteva andare. Però la condizione era buona ed è andata bene”.
Anno nuovo, vita nuova e salto di categoria. Nel 2020 lasci gli Juniores e approdi agli Under 23, l’ultimo step prima di arrivare al professionismo. Lo farai nel collaudatissimo Team Colpack, squadrone che negli anni ha colto vittorie e consensi. E sai bene che, visto quello che di ottimo hai combinato nelle categorie giovanili, ti porti dietro un fardello pesante e importante: tutti si aspettano tanto, tantissimo da Andrea Piccolo…
“Diciamo che, come si dice, tutti mi aspettano al varco. E’ un passo che andava fatto e sono contento di farlo con la Colpack: sarà una grande stagione e spero di crescere e imparare tanto”.
Ti accontenteresti di crescere senza lasciare il segno già al debutto negli Under 23?
“Prima di tutto devo confrontarmi e crescere nella nuova categoria. Poi dovrò aiutare i compagni, ce ne tanti molto forti, se poi ci saranno spazi per me cercherò di sfruttarli al meglio”.
Che voto daresti alla tua stagione?
“Facciamo un 8,5”.
In tutti questi anni dove hai vinto tante corse e di qualità, hai capito quali sono le tue doti migliori?
“Secondo me nel ciclismo conta il 60% la testa e il 40% le gambe. Fortunatamente io la testa giusta ce l’ho per lavorare tanto in allenamento e per non sentire il peso prima delle corse importanti. Forse è questa la mia forza, quella che mi dà la giusta spinta per arrivare a tagliare traguardi importanti”.