Fsa decide di entrare nell’affollato e combattuto mercato dei freni idraulici con un prodotto talmente innovativo in grado di cambiare fin da subito le regole del gioco.
Questi freni destinati a diverse specialità della Mtb (il terreno ideale è l’xc) sono di una bellezza disarmante.
Lo ammetto, sono schiavo delle forme, quando vedo un oggetto bello e realizzato con una cura simile, mi innamoro totalmente. A questo ovviamente bisogna aggiungere un bagaglio di tecnica e prestazioni da far gridare al miracolo.
Partiamo da un punto che mi ha stupito di più, ovvero dalla costruzione di tutto il corpo master cylinder (stiamo parlando del pompante) in prezioso magnesio.
Questa lega offre prestazioni da riferimento e porta in dote grazie ai suoi atomi una leggerezza che lo rende prezioso come l’oro. Ricordo ancora i tanti esperimenti per utilizzare questo materiale sia in ambito motociclistico che in ambito ciclistico e non sono stati sempre ottimi risultati. Tuttavia, Fsa costruisce questa delicata ed importante struttura con grande tecnica, raggiungendo un risultato da primato.
Le leve sono in carbonio composito, la forma è molto ben studiata e abbastanza lineare, infatti risultano molto comode con una frenata sempre ben modulabile e potente.
Le grafiche tipiche del logo Fsa fanno un figurone sia nella versione “dark” che nella classica rossa e rendono complessivamente la zona pinza e quella leva/pompa molto race...
La distanza e la corsa sono regolabili in un baleno senza alcun attrezzo, quindi nel giro di pochi chilometri, grazie ad un pomello posto dietro la leva, siamo in grado di regolare al meglio le distanze secondo il nostro stile di guida.
L’attenzione di Fsa è rivolta anche alle dimensioni dei cavi, differenti per il freno posteriore (tubazione più rigida) e quello anteriore. In questo modo la potenza della frenata risulta essere molto omogenea.
La pinza è monoblocco, forgiata da un unico pezzo, mentre i pistoni contrapposti da 22mm sono realizzati in resina fenolica (Phenolic Ceramic Resin) per evitare che le pastiglie, surriscaldate dall’attrito con il disco, possano alterare e scaldare l’olio minerale nel circuito frenante. Questo materiale ceramico eccelle nei confronti dell’acciaio comunemente utilizzato in tale sede anche per la resistenza all’abrasione.
Altro pezzo forte di questo set di freni è l’opzionale viteria in titanio, modifica che fa risparmiare altri grammi importanti. Altrimenti nella versione standard troviamo la viteria nel classico acciaio inossidabile.
I dischi K-Force sono disponibili in monoblocco da 160mm, mentre con il classico spider nero da 160mm, 140mm e 180mm. Risultano essere molto leggeri e molto ben realizzati, sicuramente la costruzione in monopezzo apporta a questa struttura un buon risparmio di peso e una rigidità maggiore. Il peso per l’impianto anteriore è prossimo ai 200g, mentre quello posteriore passa di pochissimo i 200g. Questi numeri parlano chiaro, sono freni adatti per allestire una bici da urlo.
Che dire di più, Fsa esordisce alla grande presentandosi con un set di freni che si allinea sicuramente ai vari top di gamma di altri celebri costruttori senza nulla da invidiare alla concorrenza.
Certamente non è cosa da poco affacciarsi in un nuovo mercato con un prodotto così tanto performante alla prima uscita, ma Fsa ci ha abituato a questa qualità, quindi “chapeau”!
Giorgio Perugini