Dopo 3 giorni di allenamento tecnico, è arrivato il meritato momento della giornata di riposo. Sveglia libera e giretto defaticante con pausa caffè al mattino per i nostri amici. Il nostro fisico, corroborato dalle gradevoli temperature e il sole di Tenerife, ha l’orologio biologico regolato alle 7.50, anche se non abbiamo puntato la sveglia.
A colazione viene spiegata ai partecipanti del training camp l’importanza e le motivazioni per cui bisogna adottare in giornate di questo tipo un regime alimentare diverso rispetto alle giornate in cui si effettua un carico più alto di allenamento.
Questa mattina ce la prendiamo con calma, si parte alle 10, niente salita. Impresa non facile, data la morfologia dell’isola che presenta ben pochi metri di pianura.
Durante il giretto defaticante l’atleta russo ha una leva del cambio elettronico che sembra non funzionare: questo inconveniente tecnico ci da l’occasione di capire quanto l’isola e il turismo della stessa stiano lavorando ed investendo molto sul turismo in bici.
La ricerca di un negozio con l’assistenza specifica da noi richiesta non ci porta via più di 15 minuti; l’abitato di Los Cristianos, dove siamo alloggiati, è ben fornito di negozi con i marchi più rappresentativi nonché pezzi di ricambio e noleggi di biciclette.
Sistemata la bici, iniziamo con il recupero vero e proprio, allietando anima e corpo, degustando un buon caffè in riva al mare in un locale di tendenza lungo il “paseo” di playa des Americas. Musica chillout, il profumo dell’oceano, le palme che ci fanno ombra, la multietnicità dei passanti ci fanno staccare la mente dalle nostre realtà quotidiane: era quello che ci serviva, era quello che cercavamo e il sorriso fa sempre più capolino sui nostri volti.
Lo sguardo si ferma in fondo alla spiaggia, dove qualcuno, non italiano, azzarda un bagno nelle acque non proprio caldissime del mare in questo periodo.
Un’occhiata e la sfida Italia-Russia è lanciata: chi sarà il primo ad aver coraggio di tuffarsi? Vince a mani basse Angelo che ha dalla sua, oltre a quel pizzico di follia che contraddistingue tutti i velocisti, una stazza più da rugbista che da ciclista, coltivata con costanza durante l’inverno per i primi 3 mesi da ex professionista.
La spiaggia chiama e noi non ci facciamo pregare: come detto più volte qui il sole scotta e ne sa qualcosa Massimo, il nostro amico partecipante, che ha le mani letteralmente infuocate alla sera.
Il resto del pomeriggio è dedicato allo shopping peraltro molto conveniente per un sistema di tassazione diverso da quello italiano.
Prima di cena, verso le 19, abbiamo la mente fresca e riposata per affrontare un seminario teorico tenuto da Angelo sull’utilizzo del misuratore di potenza e dei watt come strumento di allenamento.
I partecipanti seguono molto interessati i concetti esposti e appaiono entusiasti di avere l’opportunità di fare molte domande di carattere pratico sull’utilizzo degli strumenti e analisi dei dati: avendo di fronte a loro due ciclisti professionisti che hanno usato i suddetti strumenti per gran parte della loro carriera, hanno il piacere di avere una testimonianza pratica dell’effettiva validità dell’utilizzo delle più moderne tecnologie applicate all’allenamento del ciclista in un giusto mix tra innovazione e cose che funzionano della tradizione ciclistica.
Appagata la nostra sete di cultura sportiva, andiamo a cena (libera questa sera, dobbiamo pur ricordarci che siamo in vacanza...) e poi tempo di “movida” e, ops, qui abbiamo un vuoto mentale, non ci ricordiamo proprio come è andata…
Prima di coricarsi Andrea, in qualità di esperta guida per roadbike.girolibero.it, si preoccupa che tutto sia in ordine del punto di vista dei percorsi per l’allenamento dell’indomani.
ARTICOLI PRECEDENTI
Con Ferrigato e Furlan a Tenerife - 1° giorno
Con Ferrigato e Furlan a Tenerife - 2° giorno
Con Ferrigato e Furlan a Tenerife - 3° giorno