"The Enervit Story" un'epopea lunga 70 anni nella sequenza fotografica che mette "nero (e colori) su bianco" lo sport italiano e non solo. Ieri a Milano, in una libreria centrale che più centrale non si può, la Rizzoli nella Galleria Vittorio Emanuele, è stato presentato il libro edito da Mondadori dal titolo che vedete in apertura e in copertina.
A incantare una platea che ha gremito la sala presentazioni della libreria, un pantheon sportivo omnicomprensivo: tanto ciclismo naturalmente, con Davide Cassani e Francesco Moser, l'atletica rappresentata da Sara Simeoni e Stefano Baldini, lo sci di fondo con Federico Pellegrino, la comunicazione sportiva incarnata da Giovanni Bruno e "speakerata" da Linus.
Pellegrino ha spiegato l'importanza del tenersi al caldo di fronte alle temperature più rigide e ha posto in evidenza l'attuale filosofia del preservare il benessere personale e non solo atletico dello sportivo, avendo cura degli aspetti mentali e di quelli legati a studi e post-carriera.
La Simeoni ha messo in mostra il consueto senso dell'ironia ("Le saltatrici hanno sempre il broncio? Come le modelle… Hanno gambe lunghissime? Avranno preso l'Enervit!) e ha analizzato le differenze tra la sua atletica e quella attuale. Dove lei sarebbe attualissima, con un 2.01 tuttora altezza vincente in Europa.
Dopo di lei Baldini, col racconto di come si è alimentato nella maratona olimpica di Atene, l'elogio della mentalità italiana che nell'atletica ha saputo trarre vantaggio dal drammatico periodo-covid, e l'endorsement al libro qui presentato, da lui definito «un viaggio fantastico che fa capire quanto sia importante "essere sempre avanti" nello sport».
Il maratoneta ha avuto modo di dibattere con Moser (a cui facciamo gli auguri di compleanno e per l'imminente matrimonio del figlio Ignazio) sull'opportunità o meno di indossare dei body attillati per l'aerodinamica come fanno i ciclisti: alla proposta in tal senso del fuoriclasse trentino ha risposto Baldini sottolineando la comodità della canotta.
Lì è cominciato lo show dello Sceriffo: «Conobbi Enervit con la GiroClinica al Giro d'Italia, col massaggiatore Cimurri che avrei poi avuto in Nazionale. All'epoca non c'erano mica i prodotti di oggi, ma Paolo Sorbini, che mi avrebbe poi convinto a battere il record dell'ora, mi ripeteva quanto fossero importanti fruttosio e sali minerali. Ricordo le stecche di zucchero che ci preparavano in ritiro e poi ci portavamo nei tasconi in gara tutto l'anno! Negli anni Ottanta fu la volta dell'Enervit Protein e si iniziò a parlare degli amminoacidi ramificati. Oggi assumono addirittura 120 grammi di carboidrati all'ora e ogni singolo atleta chiede allo staff del team di esaudire i propri desiderata… Giro o Tour? La corsa francese è molto più seguita e partecipata, quella italiana ha a disposizione una varietà impressionante di percorsi duri dalla Sicilia all'estremo nord del Paese. Il problema è il passo indietro che ha fatto l'Italia, che in un ciclismo globalizzato non ha grandi protagonisti come poco tempo fa.»
Emozionante pure la testimonianza di Cassani: «Bello tornare in telecronaca Rai al Giro, ho studiato tanto come m'insegnò il primo maestro De Zan, "di cose ne dirai 10 ma devi saperne 100" e sono orgoglioso di essere parte del processo che ha portato in Italia il Tour, una macchina portentosa che sarà un vantaggio per tutti. Attenti a Van der Poel che prova i percorsi da gennaio… I corridori oggi fanno una vita davvero complicata: corri e vai in altura, corri e vai in altura, si va a ritmi tali che appena dai il 2% in meno rispetto al tuo massimo arrivi 15° anziché primo! Ogni squadra ha ormai un'equipe di nutrizionisti e tanti atleti vanno a pranzo e a cena col bilancino, non si sbaglia una virgola.»
Ad aprire e chiudere le danze, naturalmente, i padroni di casa di Enervit. Ha esordito Marina Petrone, che nella storica azienda si occupa di comunicazione e strategia, e ha avuto l'idea di questo volume fotografico e del documentario che uscirà nei prossimi mesi: ha ricordato la storia di quella che si chiamava Also e poi sarebbe divenuta Enervit, nata dai coniugi farmacisti Paolo e Franca Sorbini, attenti alla fitoterapia e ai rimedi naturali. La Petrone ha inoltre presentato al pubblico chi ha scritto i testi, l'autrice Lucia Cordero. E ha ceduto la parola all'autore della prefazione, il giornalista Bruno: da anni a Sky, negli anni Ottanta era impegnato nella vela come addetto stampa di Azzurra, entrò lì in contatto con Paolo Sorbini ed è grande amico, nonché compagno di "imprese ciclistiche mai fatte" (ipse dixit) del figlio Alberto, che porta avanti Enervit insieme al fratello Pino e la sorella Maurizia.
Proprio il presidente Alberto Sorbini (che sentirete in un piccolo approfondimento nella prossima puntata del nostro podcast BlaBlaBike) ha invece concluso l'evento ringraziando innanzitutto per la presenza Ferruccio Ferrario, inventore del "test equipe" il primo cardiofrequenzimetro della storia «che Moser si sognerà ancora di notte…»
Sorbini ha ricordato i princìpi cardine della creatura imprenditoriale di famiglia: aiutare le persone a migliorare la qualità della loro vita, mettendo al servizio dello sport il mix vincente di innovazione ed emozione. Ha ricordato gli "atleti Enervit" nei decenni (oltre ai presenti sul palco, ricordiamo solo a titolo di esempio Tomba, Messner, Zanardi e Indurain, più di recente Goggia) e ha orgogliosamente elencato quelli di oggi: Pogacar, Sinner, Martinenghi, Battocletti… un team sempre nutrito (è il caso di dirlo!) con l'obiettivo di continuare a esser primi anticipando il futuro. A costo di essere osteggiati, come quando sostenevano l'importanza dell'idratazione e dell'alimentazione dell'atleta come elementi cardine dello sportivo, incontrando lo scetticismo dei medici e dell'ambiente. Dall'intuizione dei carboidrati alle proteine "da record" di Moser, dal perfezionamento al top del fisico della Simeoni al "matrimonio" con la dieta Zona di Barry Sears… fino ai prossimi ritrovati dietologici e d'integrazione. Una storia scritta e tutta da scrivere, fotografata e tutta da fotografare.
The Enervit Story. Buona lettura.