Quanti saranno gli sloveni sulle strade della ventesima tappa del Giro d’Italia? E’ difficile stimare il numero, ma da Alpago a Bassano del Grappa saranno davvero tanti i tifosi che da oltre confine arriveranno in Veneto per festeggiare la vittoria di Tadej Pogacar. Il campione della UAE Emirates non ha dubbi e quella di oggi sarà una tappa bellissima e probabilmente cercherà di vincere, per ringraziare tutti i suoi sostenitori, che dalla Slovenia sono arrivati in Italia.
La maglia rosa per quest’ultima giornata di montagna, si sta preparando a suon di musica e mentre pedala sui rulli al termine della corsa o la mattina prima del via, per trovare la giusta concentrazione mette le cuffie e ascolta della musica. «Mi sono preparato per oggi ascoltando del pop sloveno. La tappa di Bassano è disegnata per essere uno spettacolo meraviglioso e non sarà mio il compito cercare di farlo diventare tale, perché non ce ne sarà bisogno».
Anche ieri sulle strade verso Sappada il pubblico era tanto e le bandiere slovene sventolavano nell’attesa del passaggio della maglia rosa. «Ieri è stata una giornata tranquilla per il team. Domani vogliamo controllare la corsa, fare ritmo e sappiamo che in tanti cercheranno di vincere perché è una tappa adatta agli scalatori e quindi agli uomini di classifica».
Oggi il percorso di 184 chilometri, sarà caratterizzato dal passaggio per due volte sul Monte Grappa. Una prima volta quando mancheranno quasi 80 chilometri alla fine e poi quando il gruppo dovrà affrontare gli ultimi 30. Le pendenze medie saranno del 8,1% con le massime del 14. «Il percorso lo conosco, ho fatto una ricognizione su queste strade con Baldato che è di queste zone ed è stato molto di aiuto. È una tappa di montagna con due grandi salite, non ci sono molte altre cose da sapere»
Lo sloveno si sta preparando per la grande festa a Roma, ma oggi cercherà di vincere ancora. Nelle prime tappe, anche a causa dello stress, Pogacar aveva sofferto un po’ per il tempo occupato dal cerimoniale, le premiazioni e le interviste, ma oggi invece, pensa che rimpiangerà questi momenti, dove può sentire il calore della gente che tifa per lui. «Il Giro è stato molto bello, c'è stata pressione perché dovevo fare foto, autografi e tutto il resto e poi c’era il cerimoniale con la conferenza stampa.Tutto questo richiede del tempo quando siamo stanchi, ma allo stesso tempo queste cose ci fanno sentire speciali ed è tutto quello che alla fine vogliamo provare. E’ una cosa positiva e cerco di essere felice finché posso, poi quando finirò la mia carriera probabilmente rimpiangerò questi momenti».