Il ciclismo italiano è in lutto per la scomparsa di Octavio Dazzan. Grande pistard, gigante pieno di muscoli e simpatia, Octavio era nato nel 1958 nella capitale argentina.
Papà Luigi era partito da Palazzolo dello Stella, in Friuli Venezia Giulia, per andare in cerca di fortuna e Octavio era nato, come detto, a Buenos Aires il 2 gennaio 1958. Naturalizzato italiano, ha corso su strada ma è soprattutto su pista che ha trovato la sua dimensione: è stato tre volte campione europeo nella velocità, protagonista per tanti anni in maglia azzurra. Nelle rassegne iridate ha conquistato tre medaglie d'argento nel keirin, una d'argento e due volte bronzo nella velocità.
Dopo aver conquistato il titolo mondiale tra gli juniores nella velocità nel 1975 correndo per l'Argentina, Octavio decise di prendere la cittadinanza italiana. Al secondo anno da Juniores (1976) diventò campione tricolore, poi partecipò ai Giochi di Mosca 1980, dove finì ottavo nella finale di velocità.
È stato professionista dal 1981 al 1989 conquistando nove titoli italiani: cinque nella velocità (1982, 1983, 1984, 1985 e 1987), tre nel keirin (1982, 1983 e 1986) e uno nella velocità indoor (1982).
Per ricordarlo vi proponiamo due articoli che gli abbiamo dedicato su tuttobiciweb: il primo è la sua storia raccontata da Giuseppe Figini, il secondo è l'ultima intervista che ha concesso, praticamente un anno fa, alla nostra Giulia De Maio in occasione della Vuelta a San Juan.
Chiusa la carriera agonistica, aveva aperto un'attività commerciale a Settimo Torinese, divenendo un punto di riferimento per tutti gli appassionati delle due ruote. E al ciclismo è sempre rimasto legato anche come direttore sportivo di formazioni giovanili.
A dare l'annuncio della morte di Octavio, stroncato da un infarto, è stato suo figlio Davide con un semplicissimo ma carico di amore "Ciao Papà”.