Normalmente la parola "Tax" ci fa venire in mente imposte e dichiarazioni. Per chi pratica il ciclismo, invece, "Tacx" è una parola magica che vuol dire rulli e smart training.
Ci troviamo a Oegstgeest, vicino L'Aia, in Olanda (e possiamo dirlo a pieno titolo: siamo proprio nella regione dei Paesi Bassi chiamata Olanda, che nella vulgata dà il nome all'intero Stato) dove sorge la fabbrica della Tacx, azienda che opera da tre generazioni e che da tre anni fa parte della famiglia Garmin. Proprio qua il colosso americano dei GPS, in un evento intitolato A Connected Future, ha presentato ieri questa preziosa sinergia e l'uscita di un nuovo prodotto.
LA STORIA - Tacx fu fondata nel 1957 come negozio di bici a Wassenaar. Un orgoglioso Simon Tacx ci ha prima mostrato la foto in bianco e nero di suo nonno vincitore di una corsa con tradizionali fiori in spalla, prima di fondare la ditta, dopodiché ci ha portato a spasso per la fabbrica, dove abbiamo visto da vicino trasportare i componenti delle rinomate NEO smart bike e bullonare le stesse. In mezzo, un'appassionata ricostruzione della timeline aziendale: nel 1973 i primi rulli, l'espansione da negozio a industria, nel 1987 la prima computeristica, nel 2001 il primo software per monitorare e guidare l'allenamento mediante realtà virtuale, nel 2015 il lancio delle NEO per portare ai massimi livelli la simulazione della realtà e la misurazione dei parametri... fino all'acquisizione da parte di Garmin nel 2019 e in tempo di pandemia lo spostamento da Wassenaar allo stabilimeto di Oegstgeest che abbiamo avuto il piacere di visitare (giusto come supporto, vi sono fabbriche in Cina, Taiwan e Stati Uniti). Con rigoroso divieto di scattar foto all'interno della struttura.
"Un matrimonio facile" lo definisce Andy Silver, product manager di Garmin, tra due realtà che si sono occupate nell'ultimo ventennio di rendere sempre più interattivo e guidato l'allenamento ciclistico, passando dal mero rilevamento dei dati alla navigazione, all'utilizzo dei dati per modellare le sessioni sulle esigenze dell'atleta, alla condivisione delle performance (il senso di community annodato a doppio filo all'allenamento del ciclista oggi è qualcosa che intriga notevolmente le nuove generazioni, ci ha confermato l'astro nascente del movimento femminile olandese Maud Oudeman) e all'attenzione alla sicurezza del ciclista. Del mese scorso, ricordiamo, è infatti l'ingresso sul mercato del radar Varia RCT715, che attraverso un sistema di telecamera integrata e allarmi permette davvero al ciclista di "avere gli occhi dietro" e poter evitare ostacoli e soprattutto automobili: perfetto per preparare meglio i sorpassi e ricostruire la dinamica in caso di incidenti... oltre che ricordarsi di belle donne e uomini incrociati durante la pedalata. Parola di Zdenek Stybar.
A fare da consulente tecnico a Tacx è un altro veterano come Niki Terpstra, che patriotticamente dichiara di condividere con l'azienda di Oegstgeest la mentalità olandese, fatta di etica lavorativa, mancanza di permalosità e ricerca dell'eccellenza. "Il ciclismo indooor che mi piace è quello in velodromo", ha confessato Terpstra ai presenti. Ma con puntiglio ha mosso tutte le critiche costruttive e le indicazioni di miglioria del caso per sviluppare i rulli più innovativi e le NEO.
Connessione tra aziende, connessione tra professionisti, connessione della bicicletta con l'ecosistema dei device per l'allenamento. Futuro connesso, appunto.
IL PRODOTTO NUOVO - Non è direttamente legato a Tacx invece il device che pur qui ci è stato presentato ufficialmente: il computerino Edge 1040. Ne è stata fatta di strada da quel modello 305 uscito nel 2005 da un'idea derivata dal Forerunner, orologino Garmin per chi corre a piedi, e tuttora utilizzato da diversi appassionati. Questo nuovo Edge, nella sua versione più avanzata, va a energia solare: fino a 45 ore di autonomia a uso intenso, fino a 100 in modalità risparmio, ogni ora di utilizzo ben esposto alla luce solare ricarica fino a 42 minuti. Naturalmente prevede condivisione di percorso e posizione, anche con funzione di SOS in caso di emergenza, e l'interfaccia è stata concepita per essere più user-friendly nonostante le numerose funzioni e cifre proposte al ciclista: lo schermo è touch e ci sono numerosi menu per muoversi all'interno della piattaforma e ottimizzare i contenuti visualizzati.
La navigazione è precisa e affidabile affidandosi a un protocollo multi band GNSS. La mappa sullo schermo ha forti contrasti cromatici, evidenzia bene i giri e, arriviamo alle novità più forti, ha sia una funzione di ricalcolo percorso molto veloce in caso di deviazione dal percorso prestabilito, mentre se la deviazione è volontaria si può più agevolmente disinserire il continuo segnale di "sei fuori strada".
Passando al rilevamento dati e all'utilizzo degli stessi da parte dell'intelligenza artificiale per programmare efficacemente l'allenamento, Edge 1040 sa chi sei. Nel senso che dopo 12 allenamenti inizia a classificarti nella tipologia di corridore a cui appartieni, e unendo questa sua consapevolezza alle esigenze che l'utente stesso imposta, è in grado di suggerire ogni giorno l'allenamento giusto da svolgere. E per i meno esperti, la funzione Power Guide "pilota" attraverso soglie e watt nei vari segmenti del percorso.
Questo dispositivo si può utilizzare su strada, off-road e indoor: basta selezionare prima la modalità corrispondente.
Ultima ma non meno importante, l'implementazione che viene incontro alle preghiere di tanti appassionati: la possibilità di settare i profili direttamente dall'app Garmin Connect!
Questo dispositivo è presente in tre versioni, con prezzi che variano dai 600 ai 750 euro.
Abbiamo potuto testare quello di più alta gamma, l'Edge 1040 Solar, non nel suo luogo di nascita, ma in uno di quegli spicchi del pianeta in cui andare in bicicletta è l'attività più naturale per le persone: l'Olanda, dove ogni stereotipo positivo che si ha del Paese (anzi dei Paesi, Bassi) basta un giorno per rivelarsi veritiero.