Mancano poche ore alla bandierina a scacchi della Settimana Ciclistica Italiana Sulle strade della Sardegna, la corsa per professionisti che sarà per molti l’ultimo test in vista delle Olimpiadi di Tokyo. Durante i rituali preparativi del giorno prima abbiamo intercettato, tra una telefonata e l’altra ed è veramente caliente il suo telefonino, Adriano Amici, il patron del Gruppo Sportivo Emilia che si è sobbarcato l’onore e l’onere di riportare il grande ciclismo in Sardegna.
Che tipo di gara avete allestito?
«È una corsa né per velocisti, né per scalatori; è per uomini che abbiano piacere di correre col caldo, perché qui il clima è piuttosto afoso. Nelle strade della Sardegna credo che si corra sempre bene perché è una cosa meravigliosa, dove ti puoi guardare attorno ed è sempre tutto bello, sia al mare che in collina. Non è severissima, però è chiaro che non è nemmeno una prova per velocisti puri. È una corsa in cui, comunque, un corridore come Viviani può dire la sua, così come Caruso, Ganna, Ciccone, Moscon e tutti gli altri che ci sono - da Visconti, Ulissi, Ackermann e molti altri -, insomma ci sono corridori molto importanti. Abbiamo un buon cast e abbiamo avuto la fortuna che molti di loro abbiano creduto in questa opportunità, tant’è che viene proprio poco prima Giochi Olimpici, una settimana esatta prima della gara regina delle Olimpiadi».
Avendo le Olimpiadi alle porte, questo diventa un test significativo ed anche un onore in più per voi.
«Beh, più che un onore… è un onere! Ci siamo presi questo impegno e cerchiamo di portarlo avanti come abbiamo fatto con le prime corse della stagione noi del Gs Emilia. Ne abbiamo già fatte di più di dieci, perché siamo partiti dal Trofeo Laigueglia a marzo, poi Larciano, il Martini, la Coppi e Bartali, insomma è stata già una bella tirata. E poi adesso abbiamo queste cinque giornate di gara, che non sono solo cinque perché c’è la preparazione e tutto il resto. Insomma, c’è un bel po’ da fare ma siamo contenti perché siamo stati accolti molto bene qui in Sardegna».
disegno di Jessica Forgetta