Metti una mattina, quando il sole è ancora basso dietro le montagne e con una trentina di giornalisti e distributori Sportful ti ritrovi davanti all’azienda Manifattura Val Cismon per una pedalata. Aria tersa e facce assonnate, tutti pronti per andare a scalare i bici qualche vetta del territorio.
Siamo una macchia arancione, infatti tutti vestiamo la nuova collezione con la maglia che verrà indossata dai partecipanti della prossima GF Sportful Dolomiti Race del prossimo 16 giugno.
A coordinare il gruppone multilingue c’è Ivan Piol, capitano di lungo corso che in fatto di organizzazione se ne intende parecchio. Siamo supportati come meglio non si potrebbe dal Pedale Feltrino: ragazzi ospitali che ci tengono a far fare bella figura al territorio e per questo te lo raccontano in ogni suo dettaglio. Non si contano gli aneddoti, le notizie, le leggende. Il programma è bello fitto e per questo carichiamo le bici sui mezzi di supporto e ci dirigiamo verso Passo Manghen. Dopo un caffè veloce le bici vengono finalmente messe in strada e si inizia a salire dal versante della Valsugana.
Come sempre c’è qualche spiritoso che parte a tutta. Ma come puoi essere ancora mezzo addormentato e al contempo in sella ad una bici? Mentre cerco di risolvere questo rebus mi ritrovo a respirare aria gelata a pieni polmoni. È il mio risveglio shock .. inizio a realizzare che siamo sul Manghen. E’ la mia prima volta ed è bellissimo. La pendenza non è eccessiva, l’asfalto buono e il bosco attorno molto curato. Abeti, larici.. profumo di muschio. Per non sbagliare mi metto a ruota di una biondina. L’agonismo non fa per me.
Salendo mi scaldo anche se arrivati verso la vetta, assieme al sole scopriamo un mantello bianco da favola. Ecco, la mia prima preoccupazione è di farmi un bel selfie da condividere con gli amici. Non sono l’unico a pensarla in questo modo. La cima arriva veloce. Sul passo potremmo pattinare, visto che è tutto gelato. Mentre tutti si attardano per le foto, sono di sicuro tra i primi ad entrare nel rifugio per un the bollente. L’integrazione, a pane e salame, è sempre importante visti gli zero gradi all’esterno.
E’ il momento di un nuovo transfert in discesa per portarci sugli ultimi chilometri del Passo Rolle. Un nuovo paradiso, diverso dal precedente. Salendo da Predazzo vi è il Parco del Paneveggio con la foresta certificata e l’area naturale in cui si possono ammirare i cervi. Un sogno. Continuando la scalata attorno ai 2.000 mt il bosco termina e si apre il paesaggio che ci svela le Pale di San Martino. Le parole sono finite, panorama mozzafiato. Tornando alle cose più terrene, ora vorrei uno strudel. La macchia arancione prosegue, io e il mio diesse personale, Pier Augusto, dobbiamo a malincuore rientrare a Milano. Grazie Sportful per la giornata perfetta, alla prossima.
NOTA TECNICA. I capi indossati sono Fiandre Light Wind Jacket, Hot Pack 6 e Total Comfort Bibshort.