I PIU' LETTI
ANNA VAN DER BREGGEN: IL RITORNO, LA SFIDA, IL SOGNO
di Giorgia Monguzzi | 27/02/2025 | 08:16

Anna Van Der Breggen sta tornando, anzi in realtà l’ha già fatto sul serio. A fine giugno l’annuncio della decisione di ricominciare la carriera professionistica dopo tre anni di stop aveva creato en­tusiasmo generale, tanta sorpresa, ma anche l’idea che fosse qualcosa di im­possibile, ma ora il sogno della fuoriclasse olandese si è materializzato.

«Non ho un obiettivo preciso e non mi aspetto di ottenere gli stessi risultati di prima. Vorrei solo essere felice» dice subito Anna Van Der Breggen senza giri di parole, spiazzando ed effettivamente anticipando qualsiasi domanda che le possa arrivare. È l’ora di pranzo di un giovedì di fine gennaio, con una manciata di colleghi che si contano sul­le dita di una mano siamo collegati in una riunione zoom; ciascuno è nella propria casa, dall’altra parte c’è proprio Anna Van Der Breggen, sorridente, con due cuffie enormi che ricordano quelle di un dj. Si tratta del primo vero incontro con la stampa da quando è arrivato l’annuncio del suo incredibile ritorno, ha il volto rilassato e sereno come forse non vedevamo da tempo; Anna è pronta ad accompagnarci nel racconto sincero del suo amore per il ciclismo.

Nella sua carriera Anna Van Der Breg­gen ha vinto qualsiasi cosa, ma soprattutto si è ritagliata un ruolo da assoluta protagonista di un movimento femminile, si è presa il carico di farlo conoscere e far appassionare. Due titoli iridati in linea, uno a cronometro, la me­daglia d’oro olimpica a Rio 2016, 4 giri d’Italia, 2 Liegi, un Fiandre e ben 7 vittorie consecutive alla Freccia Vallone sono solo alcuni tra i successi della do­minatrice olandese che è diventata un’autentica icona non solo per la nuova generazione “orange”, ma per molte di quelle ragazze cresciute che ora in gruppo si contendono le grandi corse sperando di avvicinare i suoi record.

Nel 2021 il capitolo della sua incredibile carriera si era chiuso senza rimpianti, ma con la sicurezza di aver dato tut­to e di essere pronta ad iniziare quello da diesse. Ci aveva fatto un certo effetto ascoltare la decisione di dire basta, alla partenza del suo ultimo Giro d’I­talia a Cuneo ci aveva spiegato senza troppi giri di parole. An­na non aveva rimpianti, anzi, era semplicemente cu­riosa di vedere cosa ci fosse dall’altra parte e costruirsi una nuova carriera, affrontando di petto la vita vera.

Lasciare il ciclismo non è però mai stata una scelta presa in considerazione, nemmeno quella di abbandonare la SD Worx lo è stata: semplicemente è cambiata a la prospettiva da cui vivere ogni corsa. Da super atleta Anna è salita in ammiraglia diventando il direttore sportivo della più forte corazzata in campo femminile. Ci capitava spesso di vederla alle corse, un po’ defilata in zo­na partenza, ma sempre con lo sguardo vigile sulle sue ragazze e su tutto ciò che stava accadendo intorno a lei; ab­biamo capito subito che non voleva parlare della sua carriera precedente ma del suo nuovo lavoro in cui sembrava trovarsi perfettamente a suo agio.

«Diventare direttore sportivo mi ha dato la possibilità di vedere il ciclismo in maniera diversa e sicuramente più globale, da atleta devi pensare solo a te stessa, invece qui hai la responsabilità di tutti quanti, bisogna sempre stare attenti. Ho capito meglio i tempi in corsa, ma soprattutto le dinamiche in gruppo che prima ignoravo; per esempio tutto quello che succede nella coda. Io raramente stavo nelle ultime posizioni del plotone, ma con il lavoro da diesse ho capito tutto il via vai che c’è dietro, le operazioni dei gregari e delle varie ammiraglie, è qualcosa di mol­to particolare. Ho visto molte ra­gazze crescere e sono felice di aver mes­so a disposizione la mia esperienza per aiutarle, è stato speciale e gratificante» racconta Anna orgogliosa di quanto ha fatto come direttore sportivo, un lavoro che l’appagava e che l’ha fatta crescere come persona. Avrebbe potuto continuare a farlo per sempre, ma ad un certo punto c’è stato un ri­chiamo più forte di ogni altra cosa e non ha più potuto fare finta di niente.

«Non c’è stato un momento o una gara precisa che mi ha fatto decidere di tornare, più che altro è stata una sensazione, un bisogno che ho sviluppato poco alla volta, ho capito che mi mancava qualcosa. Durante la mia carriera avevo tante pressioni, volevo vincere a tutti i costi, volevo essere la migliore ma poi tutto d’un tratto mi sono ritrovata ad un punto morto, avevo raggiunto tutto, non avevo più stimoli. Tokyo sarebbe stato il punto massimo, dopo quello tutto sarebbe finito. Fare il direttore sportivo mi è piaciuto subito e mi faceva stare bene, ma dopo cir­ca un anno sulla macchina della SD Worx ho iniziato a chiedermi “e se le cose fossero andate diversamente? che cosa avrei potuto fare?. Più andavo avanti e più le domande si accumulavano, ma soprattutto sentivo l’esigenza di cambiare tutto, ancora una volta. E quindi perché non provarci? Quando ho annunciato il mio ritorno, mi hanno subito chiesto se lo facevo per provare a correre il Tour, ma la ra­gione era soltanto una: a me mancava il ciclismo, quello pedalato. E come avrei potuto continuare a guardare solo dalla macchina tutto ciò a cui avevo detto ad­dio?» dice Anna aprendo completamente il suo cuore e lasciandoci letteralmente senza parole. Sembra non ci sia altro da aggiungere perché sono bastate quelle parole per farci capire non solo la dedizione ma l’amore assoluto di un’atleta. È lei ad incalzarci a chiederle altro facendoci capire che tutto quello le era mancato.

Tra le tante sfide affrontate questa è sicuramente la più dura di tutte, è la stessa Van Der Breggen a dirlo, specificando però che sarà anche la più stimolante che abbia mai affrontato. Anna non ha mai messo da parte la bici, ma viene da tre anni senza corse né allenamenti mirati, soprattutto di intensità, un gap importante che non bisogna sottovalutare. Fin da quando a giugno ha ricominciato ad allenarsi sul serio la strategia è stata quella di procedere a piccoli passi.

«La decisione di tornare non è stata pre­sa alla leggera, ho parlato con diverse persone e mi sono confrontata con alcune ragazze del team chiedendo se effettivamente fosse possibile. Ritorna­re ad essere un’atleta del Team SD Worx sarebbe stato naturale, alcune erano già state mie compagne di squadra, altre le avevo proprio cresciute dall’ammiraglia, più ci penso, più non vedo l’ora di correre al loro fianco - prosegue Anna -: nel giugno scorso ho iniziato ad allenarmi sulle lunghe di­stanze e sull’intensità, sono cambiate varie cose rispetto a ciò che facevo pri­ma, per esempio ho lavorato tanto in palestra, cosa che non avevo mai fatto. I miei dati sono abbastanza buoni, credo che non siano ancora sufficienti per provare a vincere una gara, ma non è questo il mio vero scopo. Avrò un ruolo diverso rispetto al passato perché sono un tipo di persona e di atleta differente, non punto ad una corsa, ma vorrei solo correre con le ra­gazze della mia squadra e godermi ogni singola pedalata. Da giovane l’obbiettivo era unicamente quello di vincere, ora sono cresciuta, ho iniziato ad apprezzare anche le piccole cose, non ci sono solo le gare, ma molto altro».

Sono passati tre anni e mezzo da quando Anna Van Der Breggen ha salutato il mondo del professionismo, un arco di tempo che sembra brevissimo, ma che in realtà ha visto compiersi un cambiamento radicale e totalizzante del ciclismo femminile. Se fino ad una manciata di stagioni fa il divario tra uo­mini e donne era gigantesco, ecco che in pochissimo tempo tutto è cambiato generando non poche conseguenze. So­no aumentate le squadre World Tour, le corse, ma soprattutto è cambiata la mentalità di concepire e di gestire una donna in bicicletta che è diventata (e dobbiamo dire finalmente) una professionista a tutti gli effetti. Se per chi lo ha vissuto è una conseguenza graduale e diretta di un cambiamento necessario, ecco che risulta un ulteriore scoglio per una neo atleta come la Van Der Breggen che deve ricominciare quasi da zero.

«Da direttore sportivo ho assistito a molti dei cambiamenti in atto, ma vi­verli in sella è tutta un’altra cosa. La cosa che è cambiata di più è certamente il livello del gruppo; quando correvo io c’erano 4 o 5 team World Tour, ora ci sono grandi squadre attrezzate con delle vere e proprie strutture. Le ragazze sono seguite in tutto e per tutto, seguono allenamenti specifici, un’alimentazione mirata, finalmente vengono considerate come delle professioniste che possono competere ad altro livello. Il movimento sta crescendo in fretta e poco alla volta sto cercando di inserirmi in queste nuove dinamiche: sapevo cosa succedeva tre anni fa nel gruppo mentre devo imparare come muovermi, come gestire la corsa in maniera differente. La nascita di nuove gare come il Tour de France e la San­re­mo sono un’ulteriore dimostrazione di come il movimento stia crescendo, ma non bisogna dimenticare che ci sono molte corse che spariscono: in Olanda organizzare gare è sempre più difficile, il ciclismo femminile va sostenuto».

Durante tutta la lunga chiacchierata An­na Van der Breggen non si è mai sbilanciata circa il suo esordio stagionale, le piacerebbe tornare a correre sulle Ardenne e magari essere al via del Tour per dare una mano a Lotte Ko­pecky, ma il Giro d’Italia continua ad avere un posto speciale nel suo cuore.

«Ho ancora molto lavoro da fare e sono contenta che il team mi dia il tem­po che serve. Spero di migliorare velocemente e di raggiungere un livello tale che mi permetta di essere al via delle grandi corse a tappe,. Sia­mo tutti curiosi di vedere come andrà, me compresa, ma non sento assolutamente la pressione, non devo dimostrare nulla, voglio solo ritornare a gareggiare» dice prima di salutarci.

Anna è serena e senza pressioni perché sta facendo semplicemente ciò che ama. È impossibile dire se ritornerà la fuoriclasse di un tempo o sarà una delle tante in gruppo, ma la sua scelta rimane un esempio del coraggio di met­tersi in gioco sempre e comunque. Ora Anna non punta più ad alzare le braccia al cielo, lo ha già fatto centinaia di volte, ma, come ci ripete più e più volte in modo sincero, il suo obiettivo è soltanto uno: diventare la parte mi­gliore di se stessa.

da tuttoBICI di febbraio

Copyright © TBW
TUTTE LE NEWS
Oggi Trek ha presentato una nuovissima vernice Project One ICON Chroma in collaborazione con Shimano, che celebra gli iconici gruppi Dura-Ace del marchio. Per decenni, la componentistica DURA-ACE ha abbellito...

Garmin ha appena presentato Varia™ Vue, la prima luce frontale da 600 lumen dotata di videocamera frontale 4K per salvare automaticamente le clip in caso di rilevamento di incidente. Quest’ultimo dispositivo...

Occhiali o lenti a contatto? Un bel dilemma per il quale si potrebbero spendere davvero molte parole, anche se la scelta finale a mio avviso resta molto personale, almeno per...

Ogni novità immessa mercato ha certamente il suo peso e merita attenzione, ma quello che viene generato dallo Specialized Science Club ha sempre la stessa caratteristica: spaziale! È con grande...

Dopo aver scritto capitoli importanti nel ciclismo moderno con selle e scarpe profondamente innovative e performanti, Fizik amplia la propria impronta nel nostro sport introducendo una nuova e completa gamma...

Nella nuova collezione Primavera-Estate 2025, così come accade da qualche anno,   è proprio nella linea R-EV1 che possiamo trovare i capi più orientati alle performance, indumenti in cui ALÉ...

Il Giro delle Fiandre è terreno di caccia per Tadej Pogačar e lo sarà ancor più domani dopo la recente Milano Sanremo. Domani il Team UAE Emirates-XRG torna in gara...

Lo abbiamo visto in gara e ben osservato quando indossato dai vari atleti dell’EF Education Easypost Pro cycling Team, ma oggi possiamo finalmente toccarlo con mano visto che è ufficialmente...

Se non siete alla ricerca di una scarpa votata all’agonismo esasperato nel fuoristrada, la nuova Fizik Terra Ergolace GTX è da tenere in grande considerazione. I suoi plus? Enorme versatilità,...

Salvatore Grimaldi, Presidente e proprietario di F.I.V. Edoardo Bianchi S.p.A., ha nominato Alberto Cavaggioni nuovo Direttore Generale e Amministratore Delegato di Bianchi, con decorrenza da lunedì 17 Marzo 2025. Milanese,...

La decisione di Lidl-Trek di correre con la trasmissione 1x RED XPLR AXS di SRAM non era nemmeno nell’aria quando il responsabile del supporto tecnico del team Glen Leven ha...

Sidi è orgogliosa di annunciare l’ottenimento delle certificazioni ISO 14001:2015 e ISO 45001:2018, legate rispettivamente all’utilizzo di un adeguato sistema di gestione ambientale, e alla salute e sicurezza sul lavoro. Un...

Grinduro tornerà in Toscana tra il 13 e il 15 giugno e più precisamente nello splendido palcoscenico medievale di Massa Marittima. Il format resta quello vincente di sempre: un mix...

Anche quest’anno Mapei Sport sostiene la Varese Van Vlaanderen, manifestazione cicloturistica, che permetterà a tanti cicloamatori di mettersi alla prova sui “muri” del Varesotto che ricordano quelli del Giro delle...

La linea PRO, quella ideata da EthicSport per supportare gli atleti di alto livello in attività particolarmente faticose e prolungate nel tempo, si completa oggi con Super Dextrin® PRO, un...

Non facciamone un mistero, il tubeless non convince tutti, soprattuto nell’uso stradale. Mettendo da parte ogni questione riguardante i pro e i contro, quello che appare evidente è che il...

A distanza di circa un anno dalla loro presentazione, arriva oggi per le Velocis Road di Trek un corposo aggiornamento tecnologico, modifiche che posizionano ancora meglio queste calzature moderne, già...

Il marchio fiammingo Van Rysel corre da un anno nel WorldTour al fianco della storica e forte formazione Decathlon-AG2R La Mondiale, e lo fa mettendo a disposizione degli atleti non...

Sarebbe utile conoscere in maniera dettagliata la distribuzione della pressione sulla sella per trovare la sella giusta e per ottimizzare il comfort e le nostre performance? La risposta è semplice...

Le nuove Speed Team 42 e 57mm nascono per celebrare il fuoco che governa le competizioni, quelle più veloci che coinvolgono amatori e professionisti. In questi due nuovi set Fulcrum...

Mettiamola così, sono anni che non si vede una rivoluzione simile! Lo avevamo già visto in precedenza ma oggi diventano ufficiali e arrivano online i nuovissimi pedali PW8 prodotti e...

La S-Works Tarmac SL8 si conferma ancora una volta la bici da corsa più veloce al mondo. Grazie a una combinazione senza precedenti di aerodinamica, leggerezza e qualità di guida,...

Ebbene sì, quella del prossimo 25 aprile sarà l’ultima edizione della Colli della Sabina. La cicloturistica off-road reatina sorprende ancora una volta con una notizia del tutto inaspettata. Una decisione...

Le nuove Metron 45 e 60 RS nascono semplicemente per eccellere e per dire la loro nel palcoscenico mondiale. Gli occhi più attenti le avranno già notate nella prime gare...

VIDEO TEST
ALTRI VIDEO DI TEST




Occhiali o lenti a contatto? Un bel dilemma per il quale si potrebbero spendere davvero molte parole, anche se la...
Se non siete alla ricerca di una scarpa votata all’agonismo esasperato nel fuoristrada, la nuova Fizik Terra Ergolace GTX è...
di Giorgio Perugini
È difficile nel nostro settore trovare un prodotto che goda di ampi consensi come accade per la Pinarello Dogma F,...
di Giorgio Perugini
È innegabile, le giornate si stanno allungando, le classiche di primavera sono dietro l’angolo e la voglia di rimettersi sui...
di Giorgio Perugini
Il dilemma resta sempre lo stesso, meglio un casco aero o un casco ventilato? Purtroppo una riposta sola non esiste,...
di Giorgio Perugini
Oggi Castelli Cycling presenta con orgoglio la sua famiglia Gravel, professionisti e non della ghiaia con cui il marchio condivide...
di Giorgio Perugini
Chi pratica molti sport sa quanto sia utile possedere elementi in grado di coprire al meglio diverse attività sportive, un...
di Giorgio Perugini
Se non vi serve una grande impronta a terra ma vi basta un copertone veloce ed in parte poliedrico per...
di Giorgio Perugini
Il periodo dell'anno che stiamo affrontando richiede l’utilizzo di abbigliamento caldo, protettivo e dotato di ottima traspirabilità, caratteristiche che possiamo...
di Giorgio Perugini
Per quanto mi riguarda sono tra gli occhiali migliori del momento e anche quelli più sfruttati da Tadej Pogačar durante...
di Giorgio Perugini
Revolution in ordine di tempo è l’ultima novità road prodotta da Northwave e vi anticipo che si tratta di un...
di Giorgio Perugini
Il fenomeno dei furti limita il vostro desiderio di acquistare una bella bici? Male, oggi esistono diversi dispositivi per rendere...
di Giorgio Perugini
Potremmo spendere mille parole su Protone,   probabilmente  uno dei caschi più apprezzati di sempre, un prodotto sfruttatissimo dal team...
di Giorgio Perugini
Gravel o road? Quanti dubbi, dubbi che potete semplificare ed eliminare del tutto sfruttando una...
di Giorgio Perugini
Nelle uscite gravel ci sono molte cose che restano indelebili come i panorami, lo sterrato, i sentieri inesplorati, ma anche...
di Giorgio Perugini
I due capi che vi presento oggi sono la Equipe R Spring Fall LS Jersey S11 e l’equipe R Spring...
di Giorgio Perugini
Visti i tempi sembra davvero difficile riuscire ad indossare l’outfit giusto per queste giornate autunnali, volte troppo fresche, in altri...
di Giorgio Perugini
I moderni impianti frenanti riescono ad offrire prestazioni davvero incredibili tanto da aver richiesto un nuovo stile di guida per...
© 2018 | Prima Pagina Edizioni Srl | P.IVA 11980460155
Pubblicità | Redazione | Privacy Policy | Cookie Policy | Contattaci

[X] Il nostro sito web utilizza i cookies (piccoli file salvati sul tuo hard disk) per migliorare la navigazione, analizzare l'accesso alle pagine web e personalizzare i propri servizi. L'utente è consapevole che, se esplora il nostro sito web, accetta l'utilizzo dei cookies.
Per maggiori informazioni consulta la nostra privacy policy