Se non fosse una storia seria, anche se assurda, verrebbe voglia di scherzare e di dire che la chiamata del signore val ben più di una paletta, una bandierina e un fischietto, ma soprattutto della vita di altre persone.
È accaduto stamane attorno alle 8.30, durante la Sportful Dolomiti Race: una signora al volante di una Peugeot blu è stata invitata dagli addetti a fermarsi per attendere il passaggio dei ciclisti, ma non ha rispettato l'invito, ha forzato il blocco e ha proseguito lungo la sua strada. Che passava per la curva cieca di Forcella Franche, a Rivamonte - punto conosciutissimo da tutti i ciclisti della zona - e qui si è vista piombare addosso quattro ciclisti impegnati nella classica granfondo.
Incidente inevitabile, scontro bruttissimo: i quattro ciclisti hanno riportato fratture multiple e sono stati tutti ricoverati all'ospedale di Agordo. La signora, che non si è fatta nulla, si è giustificata ripetendo: «Sono in ritardo per andare a messa».
Non si faranno attendere per lei conseguenze non fisiche ma penali e civili: «Non c'è stato verso di fermarla, abbiamo provato in ogni modo ma evitare l'incidente è stato impossibile - hanno spiegato gli organizzatori -. Ora per questa signora inizieranno i veri problemi, ci costituiremo anche noi come parte civile per chiedere i danni».
I malcapitati sono un 46enne di Lucca, un 34enne di Rovereto, un 46enne di Bologna e un 49enne irlandese. Tra gli amatori coinvolti nell'incredibile incidente, avvenuto nella parte più avanzata del gruppo, c'è anche il lucchese Stefano Cecchini, tra gli amatori più conosciuti. Cecchini, classe 1978 e figlio del celebre medico Luigi, ha vinto tutte le granfondo più importanti qualche anno fa.