Nel finale dell’ultima tappa della corsa rosa, Jonathan Milan ha rotto la catena della sua bici, proprio mentre passava su un tratto del percorso dove c’erano le tipiche pietre romane. Milan ha faticato a rientrare e nonostante l’aiuto dei suoi compagni, non è riuscito a tagliare per primo il traguardo a Roma.
«Avevo cercato di rientrare il più velocemente possibile, ma il gruppo andava veramente forte. I ragazzi mi avevano supportato tanto fino al momento in cui la catena si è rotta, sono stati bravissimi nel cercare di farmi rientrare nelle prime posizioni, ma non sono riuscito a vincere».
Jonathan Milan termina questo Giro d’Italia con la maglia ciclamino e per lui, questa è la seconda volta che conquista la classifica a punti della corsa.
«Quando sono arrivato sul rettilineo ho cercato di dare il massimo, ma Merlier ha anticipato prima della curva e ha fatto la volata perfetta e non sono riuscito a rientrare. Quando eravamo sul pavè era difficile veramente spingere e fare la differenza, ma è stata una bella volata veramente».
Il friulano ha concluso il Giro con 3 vittorie di tappa e 4 secondi posto e per questo, adesso si può considerare uno dei migliori velocisti del mondo.
«Ho ottenuto dei buoni risultati, insomma uno si impegna per fare il proprio lavoro. La squadra fa tanto, arrivare a questi risultati non è facile, ma quando hai un team che ti guida e che crede in te, il risultato arriva sempre». Per Milan questa è la seconda volta che vince la maglia ciclamino e per lui, questo successo, va condiviso con l’intera squadra. «E’ la seconda volta che prendo la maglia ciclamino e significa tanto per me e per tutti i ragazzi. C'è un gioco di squadra importante dietro e significa veramente molto per noi. Il team ha fatto veramente un lavoro magnifico e questa è una vittoria da condividere con tutti, nessuno escluso».
Per il velocista della Lidl-Trek, adesso ci sarà qualche giorno di riposo e la festa con amici e parenti, poi inizierà il lavoro per le Olimpiadi di Parigi, un appuntamento importante, dove Milan vuole fare bene. «Tra poco devo iniziare a guardare a un obiettivo che si chiama Parigi, ma prima devo pensare a riprendermi un attimo da questo Giro, più mentalmente che fisicamente. Farò un ritiro a Livigno con la nazionale in altura e poi inizieranno gli allenamenti per la pista. In queste Olimpiadi voglio fare bene e mi preparerò tanto per arrivare al risultato».