Benjamin THOMAS. 10 e lode. Fa lo scatto del fagiano per portare via la fuga subito dopo il passo del Bracco. Fa il ghepardo nel finale in casa di Re Leone. Una zampata da autentico felino, capace di leggere le situazioni e di sfruttare al meglio ogni minima situazione. Temporeggia, lascia fare e in uno stato di tanatosi si rianima negli ultimi metri quando vede barcollare il nostro povero Pietrobon. Zac!
Michael VALGREN. 9. Ha il merito di entrare nell’azione finale e di tenere testa a Benjamin, che non è proprio l’ultimo arrivato, tanto è vero che vince.
Andrea PIETROBON. 9. Il 25enne bellunese della Polti Kometa si aggiudica il traguardo dell’Intergiro e accarezza l’idea di portarsi a casa anche la vittoria finale. Il sogno evapora a un centinaio di metri dalla linea d’arrivo, ma resta una prestazione importante: il primo podio in una corsa di World Tour.
Enzo PALENI. 9. Non è italiano, è un ragazzo transalpino di soli 21 anni che fa parte di quei magnifici quattro che oggi sono riusciti nell’intento di far saltare i piani ai velocisti. Tutto pronto per la volata? Loro se ne vanno che al traguardo mancano quasi cento chilometri. Non è come dirlo.
Jonathan MILAN. 6. È un’occasione persa, questo è chiaro. Non solo per lui, ma per tutti i velocisti che avevano fatto un cerchiolino rosso su questo traguardo. Manca Cipollini a Lucca? Bene, non si fanno vedere nemmeno i velocisti.
ALPECIN DECEUNINCK. 4. Fanno il diavolo a quattro per il loro Groves, per fiaccare le ambizioni dei rivali velocisti, per toglierseli di ruota, per eliminarli dalla circolazione, poi sono loro i primi a togliersi di mezzo. Bravi, poi ci spiegheranno il perché.
Christophe LAPORTE. 17. Il 31enne transalpino campione d'Europa finisce per le terre senza nemmeno rendersene conto. Prende un tombino e la bicicletta sembra diventare un cavallo imbizzarrito, che all’improvviso lo disarciona. Gran botta, l’ennesima per il team Visma Lease a Bike, che ha più corridori in infermeria che al Giro.
Tadej POGACAR. 7. Il mantello dell’invisibilità non lo possiede, perché è in maglia rosa, ma Tadej ne fa vedere di tutti i colori anche in materia di maglie e calzoncini. Maglia rosa e braghetta color ciclamino che per qualcuno è granata, in onore del Grande Torino. L’Uci invita il team e il corridore a tornare al classico nero, Castelli e organizzazione specificano che trattasi di sfumature di rosa. Mauro Gianetti, il team leader e Ceo dell’Uae Emirates, ha preso in mano la questione: per la crono di Perugia e la scelta del body da utilizzare sarà ingaggiata un'armocromista. Consultata la Schlein.
Simon GESCHKE. 7. Con i suoi 38 anni è uno dei più vecchi del gruppo. Il berlinese della Cofidis si porta a casa i punti del Gmp messi in palio al Passo del Bracco. Alle sue spalle Bais e Askey.
Mattia BAIS. 7. Il 27enne trentino del team Polti-Kometa prende e va con Lewis Askey (Groupama - FDJ), Manuele Tarozzi (VF Group - Bardiani CSF - Faizanè) e Simon Geschke (Cofidis). Fuga di giornata, per evadere un po’.
Tobias Lund ANDRESEN. 17. Il 21enne danese del Team dsm-firmenich PostNL scivola subito in avvio, nel tratto di trasferimento. Una bella botta, cioè brutta, di quelle banali che lasciano il segno e si fanno sentire. Le cadute sono le medaglie dei corridori – dicono –, oggi se ne prende una: dopo quella d’oro nell’americana agli europei di Fiorenzuola d’Arda…
Gian Paolo ORMEZZANO. 200. Lui sì che omaggia la lingua italiana e il suo amato Torino. Ha scritto tanto, scrive ancora anche per noi GPO, da sempre e dalla prima ora. Ha mandato alle stampe un libello di sole 42 pagine, autocopertinato, di color rigorosamente granata. Titolo: “Gotta Continua”. Dedicato a chi sono io (ci vorrebbe un libro per spiegare il perché). L’editore è tutto un programma: Rifiuti Editori. Il libello è stato stampato in 200 esemplari e non è destinato alla spazzatura, ma ai collezionisti, alle librerie, per non dire ai comodini. È una delizia di scritto e pensiero: non raccomandabile a chi vuole prender sonno.