Tadej POGACAR. 10 e lode. Ha un conto in sospeso, dopo essere rimasto in mezzo a quei due, che poi alla fine se lo sono lasciati anche alle spalle. Voleva la maglia rosa subito, alla prima tappa della sua prima partecipazione al Giro, ha dovuto aspettare ventiquattro ore per sistemare la contabilità con la storia. Brivido ad una dozzina di chilometri dal traguardo, brivido con scivolata per una foratura. Attimi di smarrimento, durati... attimi. In un amen torna in gruppo e a 4,5 km dal traguardo apre un filo di gas per scrivere il primo capitolo del suo romanzo rosa. Dodicesimo giorno di corsa, ottava vittoria stagionale. 71 in carriera, con tanto di maglia rosa. Il Giro non è finito, Tadej ha ancora diverse cose da dire e fare. I suoi avversari, pronti ad aggiungere i propri nomi alla narrazione.
Daniel MARTINEZ. 9. Il 28enne colombiano della Bora potrebbe colare a picco sotto le picconate di Tadej, ma lui e gli altri hanno la lucidità di non cadere nel tranello di andare fuori giri rischiando di andare fuori dal Giro. Via di passo, per restare lì, non molto lontani. Il Giro è lungo, qualcosa può sempre accadere.
Geraint THOMAS. 9. Tosto come pochi, determinato come nessuno. Il gallese sa che la sua è una sfida al limite dell’umano, contro un extraterrestre. Lui però non è un semplice umanoide, è pur sempre un atleta che viene dal mondo dei campioni: fatti in un certo modo.
Lorenzo FORTUNATO. 8,5. Lemme lemme quatto quatto il 27enne emiliano dell’Astana è lì che fa il suo e lo fa molto bene. Gambe buone, testa buonissima e Beppe Martino in ammiraglia: pochi hanno uno così.
Florian LIPOWITZ. 8,5. Il 23enne tedesco della Bora Hansgrohe lavora per Dani Martinez, ma il lavoro gli riesce talmente bene che resta a lavorare fino alla fine: 5°!
Michael STORER. 8. Il 27enne australiano della Tudor sa che deve portare avanti il progetto di Fabian Cancellara, che altro non è che restare con i migliori, fino alla fine.
Cian UIJTDEBROEKS. 8. Ha 21 anni, è qui per fare esperienza e comincia a prendere appunti, ma non perde punti, pardon, secondi. È già lì, con quelli bravi.
Einer RUBIO. 7. Il 26enne colombiano della Movistar è qui per fare classifica e la sua prestazione è perfettamente in linea con i propri intendimenti.
Juan Pedro LOPEZ. 6,5. Il 26enne di Luca Guercilena ha esperienza e gambe per fare un Giro di alta classifica: è in zona, in attesa di tappe ancora più alte.
Jan HIRT 6. Il 33enne ceco della Sudal Quick Step ha il compito di tenere alto il buon nome del team di Patrick Lefevere e lo fa con assoluta cura e abnegazione.
Ben O’CONNOR. 5,5. Il 28enne australiano è venuto in Italia per fare classifica, ma in due tappe ha fatto solo fatica.
Domenico POZZOVIVO. 6,5. Ancora rallentato da una caduta, ma non si perde d’animo e alla fine non perde nemmeno tanto.
Luke PLAPP. 6. Il 23enne australiano tiene alto il vessillo del Team Jayco AlUla, ma Filippo Zana è lì: mica lontano.
Romain BARDET. 5. Due giorni molto complicati per il transalpino che ha un andamento lento e costante: perennemente in ritardo.
Jhonathan NARVAEZ. 5. La maglia rosa alza le braccia, questa volta in segno di resa.
Andrea PICCOLO. 7. Tra i fuggitivi era il meglio piazzato in classifica generale: 32° a 1'07" dal leader Narvaez. Vince il Gpm di Nelva, precedendo Christian Scaroni (Astana Qazaqstan Team) e Martin Marcellusi (VF Group - Bardiani CSF - Faizanè), poi è l’ultimo ad arrendersi prima dello show di Pogacar.
Filippo FIORELLI. 8. Non si prende giorni di pausa: anche oggi, come ieri, in fuga. Chilometri al vento e già che c’è il 29enne siciliano della VF Group - Bardiani CSF - Faizanè si porta a casa il Traguardo Volante di Valdengo. Alle sue spalle Davide Bais (Team Polti Kometa) e il compagno di squadra Martin Marcellusi. Per Fiorelli anche il traguardo dell’Intergiro e alla fine la maglia ciclamino della classifica a punti.
Christian SCARONI. 6,5. Il 26enne bresciano del Team Astana Qazaqstan dà vita alla prima fuga di giornata con Andrea Piccolo (EF Education - EasyPost), Davide Bais (Team Polti Kometa), Filippo Fiorelli (VF Group - Bardiani CSF - Faizanè) e Martin Marcellusi (VF Group - Bardiani CSF - Faizanè). W l’Italia.
Robert GESINK. 17. Non dice chiaramente bene alla Visma Lease a Bike: anche l’olandese finisce in infermeria con una mano rotta (e oggi è caduto anche Olav Kooij). Fine del Giro, ma non fine dei guai per un team che forse anziché andare al Santuario di Superga o di Oropa, dovrebbe andare direttamente a Lourdes.