Grande storia di piccolo ciclismo. Grande storia perché offre l'opprtunità di leggere lo sport in maniera diversa non solo agli atleti interessati ma a tutti. Piccolo ciclismo nel senso più nobile del termine, riferito ad una società che da sempre lavora in campo giovanile e che ai suoi ragazzi vuole insegnare concretamente quali siamo i valori da seguire, nello sport e nella vita.
La società in questione è la SC Fagnano Nuova e l'idea è quella di una borsa di studio "scuola sport". L'iniziativa è stata intitolata a Giovanni Favaro che per anni è stato una colonna portante della società e ha coinvolto tutti ragazzi impegnati nel team in questo 2023 proponendo loro di impegnarsi in un "campionato sociale" diverso dal solito.
«I ragazzi - spiega l'addetto stampa del team varesotto Matteo Caimi - sono stati valutati secondo due criteri, quello sportivo e quello scolastico. Per la valutazione sportiva sno stati ovviamente tenuti in considerazione i risultati, ma anche l'impegno in allenamento, la cura della bicicletta, l'ordine nel presentarsi con la divisa a posto e la tuta pulita, insomma l'educazione di ogni ragazzo. E dal punt di vista scolastico, abbiamo seguito e loro pagelle e i loro risultati scolastici».
Qual è stata la reazione di ragazzi e genitori alla vostra proposta?
«Entusiastica sin dal primo giorno. In particolare i ragazzi, forse anche perché stimolati dal premio in denaro, ci hanno dato dentro, si è creato tra loor un clima di amichevole competizione che ha fatto bene a tutti, soprattutto alla luce dei risultati scolastici ottenuti da ciascuno di loro».
A fine stagione sono state assegnate tre borse di studio per un totale di mille euro, cifra che per una pccola società non è affatto irrisoria: 500 euro al primo classificato, 300 al secondo e 200 al terzo.
Le borse di studio sno state consegnate dal presidente Gerardo Favaro e dal presidente onorario Giovanni Giani nel corso di una serata conviviale: il vincitore è stato Eric Venturini con al secondo posto Nikita Luini e in terza posizione Manuel Pedretti.
«Il successo dell'iniziativa - conclude Matteo Caimi - è stato tale che abbiamo già deciso di riproporla anche nella prossima stagione, quando avremo una squadra quasi tutta nuova, visto che i ragazzi del secondo anno sono passati e molti del primo hanno scelto altri team. Noi proseguiamo perché siamo convinti di quanto siano importanti i risultati scolastici per i nostri ragazzi e di quanto altrettanto importanti siano i valori di educazonee comportamento legati allo sport».