Stamattina siamo in viaggio verso il voivodato della Grande Polonia, una delle delle sedici regioni in cui è suddiviso il Paese mitteleuropeo dove, da domani a venerdì prossimo, si correrà il Giro di Polonia. Cronologicamente parlando, prima prova a tappe del calendario World Tour dopo il Tour de France. Questa edizione è la numero 80, celebra il 95° anniversario nonché il trentennale dell'organizzazione firmata Czeslaw Lang.
Nata nel 1928, in un'epoca nella quale in molte nazioni europee il ciclismo rappresentava un mezzo formidabile di unione e conoscenza interna ed esterna del Paese, questa competizione ebbe carattere occasionale nel suo primo decennio di vita e divenne annuale nel Dopoguerra. Ebbe comunque carattere internazionale fin da subito e nel 1949 ci fu addirittura la prima affermazione straniera, e fu italiana: Francesco Locatelli, onesto professionista della Valsassina che correva per la Viris Vigevano. Per decenni, però, complice la situazione geopolitica (la Polonia faceva parte del blocco comunista) e l'ingombrante concorrenza della Corsa della Pace, le partecipazioni e di conseguenza l'albo d'oro hanno avuto una connotazione ben definita a livello territoriale: prettamente polacca, con contributi dall'Europa centrale e orientale e sporadiche puntatine occidentali. Finché, a Guerra Fredda ampiamente finita, non intervenne per l'appunto Czeslaw Lang, che fino a pochi anni prima era un corridore: aveva vinto lui stesso il Giro di Polonia nel 1980 per poi trascorrere quasi interamente la carriera in Italia, dove fu compagno tra gli altri di Moser e Saronni. Nel 1993 prese in mano la corsa e piano piano il parterre e la categorizzazione crebbero: nel '94 a trionfare fu Maurizio Fondriest, nelle annate successive ci sarebbero stati successi di tappa di Konychev, Vinokourov, Petacchi, Pellizotti, Bennati, il giovane Contador... e nel 2005 l'impennata definitiva con l'approdo nell'allora Pro Tour, dal 2011 denominato World Tour. L'elenco dei vincitori parla di Kirchen, Voigt, Ballan (in maglia iridata), Martin, Sagan, Weening, Izagirre, Wellens, Teuns, Sivakov (nel 2019 della tragica morte di Lambrecht), il giovane Evenepoel (alla riapertura post-Covid, con dedica a Jakobsen gravemente ferito qualche giorno prima nel "fattaccio" con Groenewegen), Almeida, e l'anno scorso Hayter, con Arensman e Bilbao sul podio. E nomi polacchi come Majka e Kwiatkowski: Kwiato è l'ultimo beniamino di casa ad averla vinta, nel 2018. Ultimo italiano è invece Moreno Moser, nel 2012. Ad oggi, i recordmen di vittorie sono naturalmente tre polacchi: Marian Wieckowski (anni Cinquanta), Andrzej Mierzejewski (Ottanta) e Dariusz Baranowski (inizio Novanta) ciascuno a quota 3.
Quest'anno patron Lang è affiancato nell'organizzazione da John Lelangue, manager dall'importante passato in ASO, tornato all'antico lavoro di direzione gare dopo un quadriennio alla guida della ex Lotto Soudal. Il main sponsor è stabilmente la compagnia petrolifera polacca Orlen, al fianco di Lang pure per l'Orlen Nations Grand Prix (per Under 23) e per i Giri di Polonia Juniores e Amatori. Tra i numerosi partner figura inoltre Cofidis, presente a vari eventi ciclistici sia come squadra che come sponsor, o ancora Ekoi, Vittoria e Valsir (che ha come ambassador Sonny Colbrelli). Da segnalare inoltre, tra le presenze italiane nel contesto di questa corsa: la presidentessa di giuria Rosella Bonfanti, il trofeo destinato al vincitore realizzato dall'artista trentino Mirko Demattè, e Damiano Cima come regolatore di corsa (ruolo che già riveste al Giro d'Italia).
Quella italiana, del resto, in attesa delle ufficialità odierne dovrebbe essere la nazionalità più rappresentata nella startlist: 25 corridori, corridore più corridore meno. In giornata avremo la lista definitiva e la pubblicheremo, intanto nei giorni scorsi vi abbiamo già fatto una panoramica sui nomi principali.
Le squadre sono 24, quasi tutte con 7 uomini e qualcuna con 6: i 18 World Team + la Lotto Dstiny che usufruisce dell'invito automatico, 4 Professional con wild card (Human Powered Health, Novo Nordisk, Q36.5 e Tudor) e una selezione nazionale di corridori Continental polacchi.
In epoca di guerra sul fronte orientale, il percorso del Giro di Polonia 2023 si tiene lontano dai confini con Ucraina, Bielorussia ed exclave russa di Kaliningrad: si snoda a partire dalla parte centro-occidentale del Paese per scendere a Sud e attraversare da Ovest a Est (ma non per intero) le catene montuose ai confini con Repubblica Ceca e Slovacchia; infine, leggera risalita tra i voivodati di Slesia e Piccola Polonia. Un profilo che non tocca mai i mille metri d'altitudine, ma che distribuisce belle asperità.
LE MAGLIE (realizzate da Quest)
- Gialla: leader generale
- Biancorossa: punti
- A pois: scalatori
- Blu: classifica combattività
LE TAPPE
1. Poznan-Poznan 184 km (29 luglio ore 12:15)
Avvio per velocisti in una città dove il Giro manca dal 2007 (e fu volata vincente di Danilo Napolitano). Partenza a piazza San Marco, in zona Fiera, e arrivo nell'autodromo cittadino. In mezzo: traguardo volante al km 17 dove comincia il muro di Suchy Las (cat.3, scollinamento al km 18) poi traguardi volanti ai km 36 e 84.
2. Leszno-Karpacz 203 km (30 lug. ore 13:35)
Unica frazione sopra i duecento chilometri, primo arrivo in salita. Si lascia subito il voivodato della Grande Polonia per dirigersi verso i monti Sudeti: traguardo volante al km 17 e pianura fino al km 116. A Zlotoryja s'intraprende una lunga ascesa piuttosto pedalabile seguita da due GPM al 6% medio: passo dello Srednica (di 3 km) e Sosnowka (di 5 km). Fino alla scalata finale da 11 km, il cosiddetto "muro del Pianto".
3. Walbrzych-Duszniki Zdroj 163 km (31 lug. ore 12:35)
Altro arrivo in salita: stavolta il traguardo è posto in uno stadio di biathlon, la Tauron Arena, sui monti Orlicke. Tappa ben più corta della precedente, ma si toccano i tremila metri di dislivello con tre GPM cat.2: nella prima parte di percorso si sale a Walim (3km al 7%) e sul passo Jugowska (8km al 5%) poi si affrontano un paio di muri e altrettanti dentelli non categorizzati; infine, gli 8km al 4% di Zieleniec, con scollinamento ai -11. Alla flamme rouge rampa al 17% e spianata per gli ultimi 500 metri.
4. Strzelin-Opole 199 km (1 agosto ore 12)
Trasferimento per velocisti. Nei primi cinquanta chilometri si fa due volte la salitella di Strzegomiany (4km al 4%, solo la seconda vale come GPM) inframezzata dal traguardo volante di Sobotka. Dopodiché, dopo due giorni in Bassa Slesia, si procede spediti verso il voivodato di Opole e il suo omonimo capoluogo. Traguardi volanti ai km 72 e 100. Arrivo in falsopiano.
5. Pszczyna-Bielsko Biala 199 km (2 ago. ore 11:50)
La tappa regina! Dalla "perla dell'Alta Slesia" fino alla "piccola Vienna dei monti Beschidi" dove nel 2020 vinse Carapaz su Ulissi. Così la successione: km 52 traguardo volante di Ustron, dal km 62 GPM cat.2 di Zameczek (4km al 6%); km 80 traguardo volante di Istebna, da cui parte una salita non categorizzata di 7km al 4%; dal km 105 GPM cat.1 dell'Ochodzita (2km all'11%), dal km 116 salita non categorizzata di 4km al 6%; dal km 136 GPM cat.1 di Salmopol (6km al 6%, intitolato a Joachim Halupczok, ex corridore polacco morto prematuramente d'infarto negli anni Novanta) e al km 160 traguardo volante di Wilkowice. Non è finita: quattro volte la breve ascesa di Bielsko Biala (2km al 4%) l'ultima delle quali costituisce l'arrivo.
6. Katowice-Katowice cronometro 16,6 km (3 ago. dalle 13:23)
La variabile impazzita della corsa. Sfida contro il tempo nel cuore della caratteristica città mineraria oggi aspirante metropoli verde: Piazza del Mercato, Zona Culturale, storico quartiere Nikiszowiec, Valle dei Tre stagni, e arrivo situato dentro lo Spodek, palazzetto dello sport da 11500 posti costruito oltre cinquant'anni fa. Per giocarsi la classifica o allenarsi per i Mondiali di specialità della settimana successiva a Glasgow.
7. Zabrze-Cracovia 167 km (4 ago. ore 14:45)
Arrivo conclusivo e cerimonia di premiazione in grande stile nel parco della Blonia. Ma non è una semplice passerella dal finale già scritto: può anche rivelarsi un'occasione per attaccanti o - perché no - uomini classifica che vogliono giocarsi l'ultimissima carta. Più falsopiano che pianura, infatti, con traguardo volante a Wilamowice al km 68 e due GPM cat.3 nella seconda metà di tappa: i muri da un chilometro di Witanowice (6% e scollinamento ai -62km) e di Kaszow (5% e scollinamento ai -37).
Tranne nella crono, ai primi tre classificati di ogni tappa andranno 10, 6 e 4 secondi di abbuono
La classifica a punti verrà mossa soltanto dagli arrivi di tappa: da 20 a 1 punto ai primi venti corridori, indifferentemente dal tipo di frazione
I traguardi volanti, invece, assegnano contemporaneamente 3-2-1 punti per la classifica combattività e 3-2-1 secondi di abbuono
Per la graduatoria degli scalatori, infine, i Gran Premi della Montagna valgono i seguenti punti: cat.1 10-7-5-3-2, cat.2 5-3-2-1, cat.3 3-2-1