È una di quelle storie che purtroppo riempiono l'Italia ogni giorno. Una storia di impegni non rispettati, di tempi che diventano infiniti, di mancato servizio alla città.
Il Velodromo Borsellino di Palermo avrebbe dovuto essere riaperto alla pratica sportiva a fine 2022 ma il traguardo è ancora lontano. Le bici non possono entrare, ma in compenso si programmano e si vendono i biglietti per grandi concerti che il velodromo ospiterà nei prossimi mesi.
Intanto i ciclisti palermitani aspettano e il presidente del Comitato Sicilia della Federciclismo, Diego Guardì, lancia l'ennesimo allarme: «Da quattro mesi ad oggi i lavori sono andati a piccoli passi e non oltre la collocazione del manto erboso sintetico, per quanto riguarda il campo di calcio - ha spiegato a PalermoToday - .. Rimane da ultimare la messa a punto dell’impianto elettrico, ma soprattutto deve ancora essere completata la sistemazione della pista dedicata al ciclismo, vero ed unico motivo di esistere dell'impianto palermitano".
La denuncia è circostanziata: «Nonostante infiniti sopralluoghi con i tecnici dell'amminstrazione, nonostante il nostro contributo e tutte le azioni possibili messe in campo da noi per riaprire quanto prima il Velodromo Borsellino, l'impianto ancora non è disponibile per la pratica sportiva. Ci erano state date garanzie sulla riapertura entro dicembre scorso, ma così è evidente che non è stato. Mancano circa 70 metri per completare il rifacimento della pista, ed i tempi di fine lavori ancora non sono stati specificati».
L'ennesimo sopralluogo è andato in scena due giorni fa e ha visto come protagonisti i membri della Commissione Bilancio e Patrimonio del Comune. «I consiglieri e le consigliere - si legge in una nota - hanno voluto verificare lo stato dell’impianto e dei lavori, che presto saranno ultimati, con la volontà di contribuire alle necessarie valutazioni rispetto all’utilizzo futuro della struttura. Un impianto che deve tornare ad essere un fiore all’occhiello della città, dentro un sistema complessivo di spazi sportivi a disposizione delle tante discipline praticate in città, su cui la commissione continuerà a vigilare, sia in riferimento alla restituzione alla città che al suo utilizzo».