Il mantovano Angelo Monister si è affacciato quest’anno tra gli Juniores (nelle fila del Team F.lli Giorgi) portando come bella dote 7 vittorie tra gli Allievi e 12 negli Esordienti, con l’aggiunta di due titoli italiani conquistati in pista. All’esordio nella nuova categoria non è riuscito ad emergere ottenendo un secondo posto a Gornate Olona, due volte si è classificato 4°, una volta 5° con diversi altri piazzamenti tra i top ten. Spigliato, simpatico, vivace, Monister ha tutte le stimmate per lasciare il segno nel ciclismo.
Un primo anno di approccio, di ambientamento senza vittorie. Un po’ tutti si aspettavano da te risultati più corposi. Cosa ti ha frenato?
“Principalmente una caduta a inizio stagione che mi ha causato problemi al bacino e al ginocchio. Ci ho messo quasi un mese per riprendermi completamente ma intanto sono rimasto indietro con i lavori e rispetto ai miei compagni mi sono allenato meno. Verso metà stagione ho iniziato a fare lavori più specifici per migliorare le prestazioni e ho avuto i primi miglioramenti nel finale dove ho ottenuto il miglior risultato col secondo posto a Gornate Olona, dove purtroppo ho perso la corsa per una errata strategia. E da lì in poi le prestazioni a livello fisico c’erano, ma mi hanno frenato molto gli errori commessi in gara”.
Quindi nel 2023 bisognerà come si suol dire “cambiare marcia”…
“Per la prossima stagione sto lavorando più intensamente e cercherò di riscattarmi centrando qualche successo puntando a corse di alto livello”.
Arrivare tra gli juniores con un bel po’ di vittorie, anche importanti, nel palmares e finire la stagione a secco, pur tenendo conto che il primo anno è difficile per tutti, ti dà fastidio? Ti dà stimoli maggiori per la nuova stagione?
“Mi dà molto rammarico. E’ mancata quella soddisfazione che poteva farmi dire: ok ce l’ho fatta, una vittoria l’ho messa via. Però non è stata una stagione proprio da buttare, sono arrivati dei buoni piazzamenti, e non aver centrato un bersaglio mi dà stimoli ancora maggiori per migliorare, fare sempre di più, con la costanza di arrivare ad ottenere il risultato prestabilito”.
Angelo Monister ha già capito che tipo di corridore potrebbe essere?
“Sì. Di sicuro lo scorso anno mi è servito per capire che non sono un atleta da volata e neanche uno scalatore. Sono un corridore che va bene nei percorsi misti, ad esempio su salite abbastanza brevi, sui 3 km circa, oppure su muri secchi e magari con pendenze elevate dove posso fare la differenza. Nelle gare dure e miste dove nel finale avanti c’è un gruppetto di una ventina di corridori posso dire la mia, magari anche allo sprint, ma soprattutto giocarmela nel finale cercando di sorprendere gli altri con un allungo”.
Sei in una grandissima squadra, il Team F.lli Giorgi e hai un abilissimo stratega in ammiraglia che risponde al nome di Leone Malaga. Secondo te è meglio correre in uno squadrone dove però ci sono tanti compagni forti, o è meglio a volte indossare la casacca di una squadra meno forte dove si può avere più libertà di movimento?
“Correre in una squadra come il Team F.lli Giorgi non è solo pensare a se stessi ma è crescere nelle strategie, e corsa dopo corsa ti fanno capire gli errori che commetti e ogni volta ti danno lo stimolo per migliorare sempre di più. E’ una squadra ben strutturata e soprattutto quest’anno mi sembra si stia formando un bellissimo gruppo, ancora migliore di quello della scorsa stagione”.
Hai un campione preferito, un idolo?
“Ne ho due. Peter Sagan, sin da piccolo lo vedevo in televisione e mi ha fatto innamorare del ciclismo per come lo vive lui, per lo stile, per il sorriso che ha sempre in ogni gara qualsiasi sia il risultato. L’altro corridore che mi piace davvero tanto è Wout Van Aert, le mie caratteristiche fisiche sono molto vicine alle sue, fatte le debite proporzioni, spero di curarle al meglio e un domani arrivare ad averle come le sue…. E poi è sempre a disposizione dei compagni pur vincendo tante corse”.
Conoscendoti meglio però sembri più un giovane e scanzonato Peter Sagan…
“E’ vero, sono molto vivace. La differenza con Sagan, oltre naturalmente all’età e a tutto quello che lui è stato capace di vincere, sono le caratteristiche fisiche perché lui è molto superiore a livello di potenza, ma anche nell’affrontare una sconfitta lui sa sdrammatizzare. Io invece me la prendo molto di più, mi lascia il segno perdere e va via sono quando riesco a riscattarmi”.
Patron Carlo Giorgi sogna e vuole vincere il tricolore su strada. Angelo Monister quali sogni ha nel cassetto?
“Spero di essere convocato e partecipare alla Parigi-Roubaix di noi juniores. E’ la corsa che più mi affascina, che mi fa impazzire: i numeri che si fanno in quella gara sono sensazionali”.
LA SCHEDA
Angelo Monister è nato il 20 maggio del 2005 a Modena, abita a Malavicina frazione di Roverbella nella provincia di Mantova con papà Cristian che lavora come cameriere, e mamma Katia Begnoni, calzolaia. Angelo, al quarto anno dell’Istituto di Istruzione Superiore Stefani Bentegodi di Villafranca nel Veronese, si è avvicinato al ciclismo in giovanissima età: già a 6 anni, vedendo correre il cugino Gianmarco Begnoni (arrivato fino al professionismo) si è innamorato subito dell’ambiente che c’era nelle gare ciclistiche e con l’aiuto dei genitori che l’hanno incentivato ha iniziato a gareggiare (“Da lì è partita una passione che non finirà mai”, racconta con felicità Angelo). Nella categoria Giovanissimi ha iniziato nella bresciana Sprint Ghedi (G1 e G2), poi ha indossato la casacca Polisportiva Caselle (G3) società del Veronese, due stagioni tra i G4 e G5 nella bresciana Feralpi Monteclarense, infine tra i G6 l’approdo al Progetto Ciclismo Rodengo Saiano del presidente ex professionista e direttore sportivo bresciano Fabrizio Bontempi. Le quattro stagioni nelle categorie Esordienti e Allievi le ha trascorse difendendo i colori della Scuola Ciclismo Mincio-Chiese di Ceresara nel Mantovano, da quando nel 2022 fa parte della categoria Juniores è entrato a far parte dello squadrone orobico Team F.lli Giorgi. I suoi hobby sono andare in motocicletta e pescare, ma principalmente quando non è in bici ama praticare tanti altri sport in compagnia degli amici.