Galeotto l'incontro promosso da Luigi Ruggeri, presidente dell'associazione culturale Beniamino Jappolo di Patti (ME) che, domenica 18 settembre, in collaborazione con Area P. di Milano ha organizzato nell'aula consiliare di Palazzo Marino, nel capoluogo lombardo , na delle tante tappe delle "Strade della Poesia". Ospiti d'onore il poeta Maurizio Cucchi e Elisabetta Nencini, figlia dell'indimenticabile Gastone. Quante comunanze, come ha sottolineato Cucchi, un passato da giornalista sportivo, tra la poesia e il ciclismo.
Elisabetta, insieme al marito Jacopo Bacherini, ha approfittato dell'impegno per fare una visita all'Arena di Milano dove il 9 giugno del 1957 Rik Van Steebergen vinse l'ultima tappa del 40° Giro d'Italia che vide trionfatore Nencini davanti a Luison Bobet per soli 19 secondi. Quanti ricordi e quanta nostalgia per salutare il vincitore, amatissimo dal pubblico, di un Giro che sembrava ormai compromesso.
L'eterna lotta tra italiani e francesi che per molte generazioni ha contraddistinto le corse ciclistiche a tappe e in linea. Tanti gli aneddoti raccontati da Elisabetta a ricordo del padre: "Gastone era un uomo e atleta, forte e generoso al quale non piaceva mai piegare la testa, legatissimo ai tifosi, soprattutto ai bambini".
Tra le tante curiosità il record che tutt'ora vanta il ciclista nato a Barberino di Mugello. L'unico ad essere nella stessa stagione agonistica presente nella top ten, allora si diceva semplicemente i primi dieci, delle tre corse a tappe. Nel 1957, infatti, oltre vincere il Giro d'Italia si classificò 9° alla Vuelta e 5° al Tour. Record condiviso con Raphael Geminiani che fece il "triplete" nel 1955: Vuelta 3°, Giro 4° e Tour 6°, con la sostanziale differenza che Nencini vinse una delle tre gare a tappe.
nella foto Elisabetta Nencini e Maurizio Cucchi