Non c'è la fatta Luigi Zaimbro, 86 anni, nato il 21 giugno 1936 a Genova: è mancato stamane all'ospedale San Martino dove era ricoverato da oltre un mese a causa di un tumore che l'aveva colpito da tempo.
Il decesso arriva a pochi giorni dalla scomparsa di Arnaldo Pambianco del quale era stato gregario nel 1961 alla Fides. Per Zaimbro, una buona carriera tra i dilettanti con tanto di maglia azzurra l'anno precedente ai mondiali di Sachsenring a Lipsia in Germania, nel 1961 arrivò il primo contratto tra i professionisti con la Fides, una consociata della Ignis, lo squadrone del patron Giovanni Borghi che poteva contare su campioni del calibro di Miguel Poblet e Ercole Baldini.
Anche nella Fides ci sono dei buoni corridori: Pierino Baffi, Waldemaro Bartolozzi, due pistard di valore quali Mino De Rossi e Leandro Faggin e quel Arnaldo Pambianco che vincerà il Giro d'Italia. Purtroppo la partecipazione alla Corsa rosa non era stata fortunata, costretto al ritiro nella 4^ tappa, in Sardegna. Zaimbro aveva patito il mal di mare durante il viaggio in traghetto da Genova a Cagliari. A fine stagione non arriva il rinnovo del contratto. L'anno seguente corre come indipendente, ma a fine stagione arriva la buona notizia: la Cite di Santa Margherita di patron Ottavio Cimarosti entra alla grande nel mondo del ciclismo e Zaimbro è chiamato a farne parte. Partecipa al Giro d'Italia dove conquista un onorevole 7^ posto nella tappa La Spezia - Asti, la prima del famoso poker di Vito Taccone. Abbandona il mondo dei professionisti per dedicarsi al lavoro. Tornerà alla grande nel mondo amatoriale tesserandosi per l'Enal Dace, in seguito Udace, vince praticamente tutto a cominciare da due campionato italiani di seguito. Grande amico di Mino De Rossi, scomparso a gennaio, e di Imerio Massignan è sempre stato presente ad ogni iniziativa riguardante il ciclismo a cominciare dal Giro dell'Appennino dell'U.S. Pontedecimo che aveva corso tre volte.