Ci sono tanti ciclisti che si oppongono ai cambiamenti, diciamo che si tratta di un vero e proprio zoccolo duro, ma è arrivato il momento di buttarsi e provare le varie novità del settore, soprattutto per quanto riguarda i tubeless. Ai restii non posso far altro che consigliare i P Zero™ Race TLR, un prodotto superlativo. Li monti in un attimo e poi grazie ad un buon liquido antiforatura saranno solo i tanti km fatti a farvi capire che è arrivato il momento di cambiarli.
Tubeless e all-rounder, praticamente perfetta
Ci provo e ci riprovo, ma di difetti a questi tubeless non ne ho trovato nemmeno uno. Non è per pignoleria, ma è soprattutto per ovvi motivi che cerchiamo di mettere in difficoltà i prodotti, non per demolirli, sia chiaro, ma solo per consigliarvi l’utilizzo migliore degli stessi. Quindi ritornando ai P Zero™ Race TLR massima stima nei confronti dei tecnici Pirelli per questi All-Rounder. In prima battuta per ovvie ragioni vi ho proposto la review dei P Zero™ Race TLR SL, la versione più sportiva, ma è con questi P Zero™ Race TLR che si chiude il cerchio del progetto TLR in casa della P lunga.
Tanta scorrevolezza, ottimo grip e sicurezza in abbondanza
Partiamo dal montaggio, spesso un tallone d’Achille per i tubolari. Con i P Zero™ Race TLR basta inserirli su un cerchio predisposto ( io ho utilizzato i Campagnolo Bora WTO 35 e gli URSUS TC67), montare la valvola e mettere la giusta dose di liquido sigillante all’interno del copertone per poi richiudere tutto e avviarsi al gonfiaggio, un passaggio semplice come bere un bicchier d’acqua. Credetemi, scettici o no, così il Tubeless è un comodità pazzesca. Non ho avuto bisogno di compressore, infatti, sono bastate due pompate per far tallonare i copertoni e portare tutto alla corretta pressione di esercizio per il mio peso ( 6.2 Bar ).
Ciao ciao forature
Dal punto di vista tecnico troviamo una innovativa carcassa TechWall+Road, ovviamente migliorata e modificata rispetto a quella montata sui copertoncini tradizionali e con 120 TPI. Questa carcassa combina al meglio protezione e attitudine alla deformazione per regalarvi una esperienza fatta di scorrevolezza assoluta e protezione contro le forature. La mescola SmartEVO è stata migliorata e in questa sua versione premia certamente il grip ( anche sul bagnato ) ma regala un rotolamento pazzesco e una durata adeguata al segmento che questi nuovi P Zero™ race TLR vanno ad occupare. La scolpitura resta fedele a quella promossa su altri prodotti stradali della gamma Pirelli e oltre ad avere un disegno caratteristico gioca un ruolo fondamentale nell’allontanamento dell’acqua dalla zona di contatto con l’asfalto.
Come vanno? Un grande storia
La mescola è molto interessante e mantiene una bella rugosità che sembra farle mordere l’asfalto. La parte centrale è liscia e sarà la prima a mostrare tagli e consumo, per quest’ultimo dettaglio tenete d’occhio i soliti fori rivelatori del consumo del battistrada per capire quando arriva il momento giusto per il cambio. Non esagerate poi con le pressioni, non serve e perderete la preziosa comodità che questi P Zero™ Race TLR regalano. Le pressioni consigliate da Pirelli ( allego scheda ) indicano molto correttamente parametri più che affidabili. Io ho montato un bella coppia da 26mm, perfetta a livello di comfort e tenuta in curva, una vera sicurezza. Come liquido anti foratura ho utilizzato il nuovissimo Végétalex e di forature ne ho subite zero e se ci sono state, sono sempre state di piccola entità con il liquido che ha sigillato tutto. Questa a mio parere è la più grande comodità offerta da una copertura tubeless, davvero. Lo spettro della foratura diventa remoto e con questi Pirelli P Zero™ Race TLR resta la voglia di pedalare senza alcun imprevisto. Dinamici, veloci e resistenti, questo si chiede da coperture all-rounder come queste e il compito svolto è privo di errori, quindi perfetto.