Adriano Amici come sempre è un “moto perpetuo”, prima, durante e dopo la corsa. Qualche minuto prima del via trova il tempo per una velocissima intervista.
Primo impegno della stagione che purtroppo si prospetta ancora molto difficile e incerta.
“Non è facile, quest’anno mi sembra che sia molto rigido per quanto riguarda i vari protocolli. Ci danno la possibilità di gareggiare ma non è una cosa così semplice. Ogni giorno è come il ristorante, non sai se apri o chiudi”.
Rispetto ad altri sport il ciclismo sta insegnando. L’applicazione delle regole e dei protocolli è molto severa e per esperienze in prima persona possiamo dire che non tutti gli altri sport sono così rigidi e severi.
“Noi ci stiamo impegnando e riusciamo ad organizzare le corse anche grazie alle autorità che ce lo permettono, altrimenti sarebbe impossibile...”
Oggi al vita tante squadre del World Tour con tanti campioni: ci voleva per Laigueglia.
“Ci vorrebbe per tutti, ma ci sono tante corse, anche in Paesi non europei e spesso i team vanno dove c’è caldo e dove c’è la possibilità di prendere qualche soldo perché qui noi siamo messi a zero”.