Domenica 22 marzo 1992 è una giornata speciale per il Santuario di Santa Maria alla Fontana e il quartiere “Isola” di Milano. I piazzali e giardini del Santuario ospitano una speciale cronostaffetta benefica a coppie su mountain bike. Ogni coppia è composta da un corridore professionista e da un calciatore o disk-jockey o vip. Ad organizzare sono i giovani di Comunione e Liberazione fortemente aiutati dall’onorevole Roberto Formigoni e dal suo segretario particolare Sergio Maggioni. Il duo Formigoni-Maggioni incarica il sottoscritto a condurre l’evento che prevede anche esibizioni musicali, interventi di autorità religiose e politiche.
È una manifestazione organizzata in grande stile nella domenica post Milano-Sanremo e con il Campionato di Serie A in pausa per impegni della Nazionale. Per l’occasione è presente la troupe Rai Tv con il grande Adriano De Zan pronto a realizzare il servizio; molti sono i ciclisti professionisti invitati a gareggiare da Stefano Allocchio e da Vitaliano Zini, proprietario del vicino ristorante “Il Tronco”, e dallo staff “Amore & Vita” di patron Ivano Fanini. L’apporto della famiglia Zini e di Fanini è determinante per garantire atleti professionisti alla speciale gara benefica. Ovviamente il team “Amore & Vita” è quasi a ranghi completi e riguardo corridori di altre squadre ci sono Claudio Chiappucci e molti altri volti noti. Beppe Bergomi, capitano dell’Inter, è il più famoso dei calciatori di scena in mountain bike. Il dj Ringo viene accoppiato al suo amico velocista Alessio Di Basco.
Presentare corridori, calciatori e disC jockey per me è un invito a nozze, tuttavia data la tipologia dell’evento benefico il repertorio seppur senza debordare va arricchito con note sociali, e naturalmente ci sono dirigenti da presentare che nulla hanno a che vedere con bici e pallone. Per garantirmi agevolarmi il lavoro, gli organizzatori mi affidano a Marta, una bella ragazza dai capelli castani, gentile e raffinata. «Marta –mi precisano – è laureata in giurisprudenza». Marta è una delle giovani responsabili dell’organizzazione e naturalmente rimane sul palco con l’onorevole Formigoni e altri dirigenti. Lei si dimostra immediatamente efficace. Oltre a rappresentare molto bene il comitato promotore nelle pubbliche relazioni, la ragazza è un jolly capace di occuparsi un po’ di tutto: si presta anche a fare la spola tra la mia postazione e i cronometristi, portandomi classifiche aggiornate e varie comunicazioni, compresi nominativi di starter, di chi deve consegnare i premi ai concorrenti e altre note organizzative.
La speciale gara benefica al Santuario Santa Maria alla Fontana fa registrare un notevole successo, a fine evento Marta è molto soddisfatta quanto me. Ci salutiamo con affetto, la ringrazio per la sua preziosa collaborazione e lei nel salutarmi mi porge il suo biglietto: “dottoressa Marta Cartabia”.
Sì, è proprio lei, il neo Ministro di Giustizia nominata dal premier Mario Draghi lo scorso 13 febbraio. La dottoressa Cartabia, classe 1963, nata a San Giorgio su Legnano e abitante a Milano, madre di tre figli.
Negli anni successivi a quell’evento al Santuario alla Fontana la professoressa Marta Cartabia ha ricoperto incarichi di notevole responsabilità e prestigio. Ha tra l’altro insegnato “Istituzioni di diritto pubblico” presso l’Università di Verona e poi in quelle di Tours, Tolone, San Sebastian e Euchstatt, così come in altri prestigiosi atenei del Belpaese, compresa la Bocconi. Da esperta giurista Marta Cartabia ha maturato esperienze eccezionali e in tempi recenti è stata anche presidente della Corte Costituzionale (prima donna ad esserlo). Adesso Mario Draghi l’ha voluta Ministro e fa tantissimo affidamento su di lei. Un neo-Ministro di Giustizia che ha fatto da coordinatrice e assistente di lusso ventinove anni fa nel quartiere Isola ad un evento ciclo-calcistico-musicale da me presentato. Un po’ di ciclismo nel Dna di questa donna di grande successo, alla quale auguriamo ogni bene, anche per tutti noi.