“A Benidorm affiancai Bugno ai meno 15 e gli chiesi come andava. Mi disse che stava benissimo e che era una buona giornata. Allora lo rassicurai, garantendogli che saremmo arrivati in volata. Vinse il suo secondo mondiale battendo fior di campioni veloci come Jalabert e Konishev”.
Giancarlo Perini, che in quell'occasione si guadagnò il soprannome di Duca di Benidorm, racconta così, nel suo intervento a Bla Bla bike, la giornata che regalò al Gianni Bugno il suo secondo mondiale consecutivo.
Perini, che ha archiviato una carriera di tutto rispetto arrivando anche 8° ad un Tour de France, oggi è imprenditore e gestisce un negozio di bici a Carpanento (PC).
“Se vinse quella corsa fu anche grazie al mio aiuto - continua Perini - Nel finale eravamo in 15-16 e solo io e lui della nazionale italiana. Gianni aveva una progressione micidiale, bastò lanciarlo ai 250 metri dall'arrivo e fece quel numero che ancora oggi ricordiamo”.
Il racconto del Pero spazia anche ad altri episodi della sua carriera e un immancabile pensiero sul Pirata, Marco Pantani, alla sconfitta cocente, in una tappa del Giro 1993, patita da Bjarne Riis e Michele Coppolillo.